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14 aprile 1969: i Beatles (John e Paul) incidono “The Ballad Of John And Yoko”.

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14 APRILE 1969: I BEATLES (JOHN E PAUL) INCIDONO “THE BALLAD OF JOHN AND YOKO”.

 14 APRILE 1969 THE BALLAD OF JOHN AND YOKO - THE BEAT CIRCUS CUNEO

Lunedì 14 aprile 1969 presso lo studio n 3 degli EMI Studios di Abbey Road in Londra si tenne una storica seduta di registrazione dei Beatles, alla quale parteciparono però soltanto John Lennon e Paul McCartney. Infatti in quel periodo il batterista Ringo Starr era impegnato nelle riprese del film “The Magic Christian” (un film diretto da Joseph McGrath tratto dal racconto del 1959 di Terry Southern ”Il Grande Guy” e che novera nel cast anche Peter Seller) mentre George Harrison era all’estero (o almeno così si disse per registrare i monaci del Radha Krishna Temple). Comunque, entrambi gli assenti seppero della seduta a cose fatte. Fu registrata “The Ballad Of John And Yoko”, che altro non era che una cronaca dei fatti che si susseguirono nelle ultime settimane dei neo coniugi Lennon. Nei mesi successivi Lennon avrebbe registrato canzoni di questo genere con la sua formazione alternativa, la “Plastic Ono Band”, che, senza ombra di dubbio, si sarebbe aggiudicata anche “The Ballad Of John And Yoko” se solo in aprile fosse già stata attiva. Ma in quel 14 aprile 1969 l’unico veicolo musicale per John Lennon erano i Beatles.

In sala di regia era tornato non solo lo storico produttore George Martin ma anche il tecnico del suono Geoff Emerick e fu una giornata davvero fruttuosa per John e Paul che tra le 14:30 e le 21.00 registrarono il brano suonando tutti gli strumenti e tra le 21:00 e le 23:00 lo mixarono in stereo, concludendo la seduta con un’ora di anticipo rispetto ai tempi calcolati (Geoff Emerick aveva a sua disposizione per la registrazione la nuova tecnologia ad otto piste ed il missaggio venne effettuato in modo molto preciso in stereo e, per la prima volta nella storia per una registrazione dei Beatles, non venne effettuato nessun missaggio in mono. Fu in assoluto il primo 45 giri pubblicato in stereo dai Beatles in Gran Bretagna).

Ascoltando attentamente i nastri originari della seduta si riesce ad osservare da vicino il lavoro svolto dai due musicisti, e si può capire come , nonostante le lotte a coltello fra i denti, i litigi e gli amari battibecchi finanziari che costellarono il loro 1969, John Lennon e Paul McCartney non avevano assolutamente perso il talento, il senso dell’umorismo, la comprensione musicale e nemmeno la reciproca capacità di suonare insieme: tutte doti che in questa seduta di registrazione emergono dall’inizio alla fine. Quel giorno si dedicarono innanzi tutto alla registrazione di una base di chitarra acustica/voce (John) e batteria (Paul), completata in undici takes. Cinque di questi undici nastri si interrompono precisamente nello stesso punto, con il batterista Paul che erroneamente aggiunge una battuta extra di rullante prima del verso “Made a lightning trip to Vienna”. Il nastro 2 si interruppe invece a causa della rottura di una corda della chitarra di John, a cui fece seguito una frase dello stesso John rivolta al loro assistente personale e rodie Mal Evans in un miscuglio sgrammaticato di inglese, francese e tedesco : “Un string avec caput, Mal” (“Una corda si è rotta Mal”). Nel corso della registrazione ci fu un momento divertente quando John disse al batterista Paul: “Va un po’ più in fretta Ringo!” e Paul replicò al chitarrista John: “Ok, George!”. Il nastro 10 fu considerato la migliore base ritmica, nonostante John e Paul avessero fatto un ulteriore tentativo in una tonalità più alta (SOL maggiore). Tornarono quindi alla traccia numero 10 e vi sovraincisero il basso (Paul), una chitarra solista (John), una seconda chitarra solista (John), il pianoforte (Paul), i cori (Paul), le maracas (Paul) ed infine dei colpi ritmici con le dita sul dorso di una chitarra acustica (John).

The Ballad Of John And Yoko” uscì in tempi record in Gran Bretagna venerdì 30 maggio 1969 su 45 giri Apple  (Parlophone R5786) con “Old Brown Shoe” di George Harrison sulla seconda facciata del singolo, mentre “Get Back” era ancora in vetta alle classifiche di vendita inglesi. Inizialmente John aveva pensato di aspettarefinchè “Get Back” non avesse cominciato a scendere in classifica, ma temeva che il singolo potesse rapidamente apparire superato, visto che aveva un testo ricco di notizie di attualità. Il disco scalzò “Get Back” dalla vetta della classifica di vendita dei 45 giri inglesi. Per promuovere il singolo alla televisione, la Apple distribuì due filmati a colori in 16 millimetri (sostanzialmente simili), in cui la Ballad era illustrata con immagini di John e Yoko girate a Parigi, Amsterdam, Vienna, durante la conferenza stampa al London Airport (1° aprile) ed a bordo della loro Rolls Royce per le strade britanniche. I Beatles (tutto sommato si trattava pur sempre di un 45 giri del complesso …) nel filmato erano presenti solo in brevi spezzoni muti tratti dalle riprese delle prove di gennaio a Twickenham, con un hare krishna seduto in terra dietro di Loro. Oltre che entrare a far parte dell’insieme dei filmati privati di John e Yoko da proiettare nei cineclub, una delle due pellicole fu trasmessa tre volte in bianco e nero da “Top Of The Pops” (BBC1, giovedì 5, 12 e 26 giugno 1969 dalle 19:30 alle 20:00) ed una volta a colori, venerdì 26 dicembre nella seconda parte di “Top Of The Pops ’69” (dalle ore 18:20 alle 19:00). Efu messa in onda anche negli U.S.A. nella prima puntata del programma Music Scene (ABC, 22 settembre 1969, dalle ore 19:30 alle 20:15).

Con l’eccezione di “Give Peace A Change”, mai fu più improprio l’accredito Lennon-McCartney, fermo restando che effettivamente il brano venne registrato esclusivamente dai due musicisti impegnati in tutti i ruoli, senza l’apporto di George e Ringo. La citazione di Cristo portò alla censura della canzone da parte di diverse emittenti radiofoniche degli Stati Uniti, mentre alcune stazioni radio coprirono con un “beep” la parola “Christ” durante la sua trasmissione (secondo incidente sul tema per John dopo la famosa intervista rilasciata alla sua amica Maureen Cleave e pubblicata sul London Evening Standard il 4 marzo 1966), altre emittenti mandarono in onda solamente il lato B del singolo “Old Brown Shoe” di George Harrison, ed altre ancora lo bandirono del tutto, non volendone sapere. Consapevole del rischio a cui andava incontro di incappare nella mannaia della censura sul testo, John scrisse un appunto a Tony Bramwell (tuttofare della Apple) raccomandandosi di mantenere la canzone segreta e di non darla ai Dj per i passaggi promozionali in radio fino alla pubblicazione del singolo. Quando il 4 giugno 1969 il singolo venne pubblicato negli U.S.A. su 45 giri  Apple 2531 “The Ballad Of John And Yoko” / “Old Brown Shoe” “Get Back” era ancora in vetta alle classifiche di Billboard. Pur avendo raggiunto la vetta delle classifiche in Gran Bretagna, Germania, Austria, Olanda, Norvegia, Spagna, Belgio, danimarca e Malesia,  in U.S.A. la canzone arrivò soltanto all’ottavo posto.

Lennon spiegò di aver iniziato a scrivere “The Ballad Of John And Yoko”, che in un primo momento prevedeva il sottotitolo “They’ Re Gonna Crucify Me”, a Parigi durante la luna di miele, e di averla definita ballata, non tanto in riferimento al genere musicale del brano (considerandola in realtà unacanzone folk-blues) ma in riferimento al testo, che si può considerare un’autentica ballata poiché poema narrativo, che racconta cioè le traversie affrontate da John e Yoko per diventare i coniugi Lennon. Tornato a Londra il 1° aprile, avendo dei problemi nel terminare la stesura del testo della canzone, John si recò con Yoko in Cavendish Avenue a casa di Paul. Leggendo le parole del testo della nuova canzone ed i riferimenti a Cristo, McCartney andò in panico: “Stai  scherzando, vero John?”, chiese rammentandosi delle violente reazioni dei mass media americani alle dichiarazioni che John fece nel 1966 quando affermò che “I Beatles erano più popolari di Gesù Cristo”. John insistette e, malgrado la sua riluttanza, Paul non esitò ad aiutare il suo compagno ed insieme terminarono l’ultima strofa. Una volta completata la canzone, John ebbe la necessità di inciderla e pubblicarla nel più breve tempo possibile, aveva bisogno di esternare al mondo quelle che erano le sue emozioni ed i suoi stati d’animo in un momento così importante della sua vita. Peter Brown fissò subito la prima data libera per gli studi di registrazione: lunedì 14 aprile alle ore 14:30 lo studio n° 3 degli EMI Studios di Abbey Road in Londra, venne prenotato per la registrazione della nuova canzone di Lennon, e su espressa volontà di John, Geoff Emerick venne confermato come tecnico di registrazione.

CURIOSITA’

Nell ’arrangiare il brano per la linea di basso, per i riff di chitarra e per il finale strumentale della canzone,  John e Paul si ispirarono a “Lonesome Tears in My Eyes” una canzone incisa da “Johnny Burnette & His Rock ‘n’ Roll Trio”  durante le due sessioni di registrazione (7 maggio 1956 al Pythian Temple di New York e 2-5 luglio 1956 al Owen Bradley Studios di Nashville, Tennessee) del loro Lp d’esordio  “Johnny Burnette And The Rock’ n’ Roll Trio”, pubblicato per la prima volta negli U.S.A. nel dicembre del 1956 su disco 33 giri Coral Records (#10041). La canzone fu composta dallo stesso Johnny Burnette, da suo fratello Dorsey Burnette, da Paul Burlison e da Al Mortimer e compariva sulla facciata A del Lp dove occupava la quinta posizione.

I Beatles avevano già inciso una cover della canzone “Lonesome Tears in My Eyes” il 10 luglio 1963 all’Aeoloan Hall di Londra in occasione della sesta puntata del programma della BBCPop Go The Beatles”, trasmesso tredici giorni dopo. Questa versione dei Beatles, prodotta da Terry Henebery, è stata inclusa nella raccolta “Live At BBC” pubblicata in Gran Bretagna il  30 novembre 1994 su doppio CD (Apple/Parlophone PCSP 726), prima pubblicazione ufficiale di materiale inedito (69 tracce tra dialoghi e canzoni) dei Beatles dal lontano 8 maggio 1970, data della pubblicazione sul mercato inglese dell’album  “Let It Be”. Nel corso della trasmissione radiofonica la presentazione della canzone da parte di John (contenuta anch’essa come undicesima traccia del secondo CD  del “Live At BBC” ed intitolata “1822!”) fu la seguente: «Questo è un brano di Dorsey Burnette – fratello di Johnny Burnette – chiamato “Lonesome Tears in My Eyes, registrato nel loro primissimo LP nel 1822!».

A distanza di nove anni, quel 14 aprile del 1969, si ricompose il duo “Nerk Twins” : un duo estemporaneo formato nella primavera del 1960 da John e Paul.

Durante le vacanze scolastiche di Pasqua dell’aprile 1960 il ventenne John Lennon ed il diciottenne Paul McCartney si recarono nel sud dell’ Inghilterra, nel Berkshire, per trascorrere qualche giorno ospiti  presso la cugina di Paul, Bett (Elisabeth) Robbins ed il marito Mike, che avevano da poco lasciato il loro impiego da Butlin per prendere in gestione il Pub Fox And Hounds di Caversham.

Durante la settimana John e Paul diedero una mano nella gestione del locale lavorando dietro al bancone del Pub e, in cambio del favore fatto,Mike Robbins offrì loro la possibilità di esibirsi dal vivo come duo acustico con il nome di Nerk Twins nel suo locale nella serata di sabato 23 aprile. Mike pubblicizzò l’evento preparandodi persona a mano alcune locandine che vennero affisse alla porta d’ ingresso del suo Pub.

I Nerk Twins si esibirono così nella sala appena arredata del Pub, seduti su due sgabelli,cantando senza microfono ed accompagnandosi suonando due chitarre acustiche. Come brano di apertura della serata Robbins suggerì “The Worlds Is Waiting For The Sunrise” un vecchio pezzo di varietà che andava forte da Butlin e che era noto a John e Paul nella versione del 1953 di Les Paul e Mary Ford. I Nerk Twins riuscirono ad eseguirlo fino alla fine, tra molte risate, per poi proseguire la loro esibizione con brani country & western e rock’ n’ roll, sicuramente a loro più congeniali. Il giorno successivo, domenica 24 aprile, nell’ ora di pranzo (dalle 12.00 alle 14.00) prima di intraprendere il lungo viaggio di ritorno alla volta di Liverpool, i Nerk Twins si esibirono per la seconda ed ultima volta nel Pub dei cugini di Paul.

Nonostante furono passati tanti anni da quella primavera del 1960, nonostante i dissidi di natura economica, i dissapori che stavano incrinando il loro vecchio e saldo rapporto di amicizia  e le divergenze di carattere artistico che stavano contrassegnando il 1969 di Paul e John, in quella sera del 14 aprile 1969 i due artisti dimostrarono ancora una volta che avevano mantenuto intatti l’intesa e l’affiatamento nel fare musica che avevano maturato in tanti anni di convivenza artistica.

Consapevoli del fatto che il loro chiacchierato matrimonio (John aveva divorziato dalla sua prima moglie Cynthia Powell nell’agosto del 1968 mentre Yoko aveva divorziato solo il 2 febbraio 1969 dal suo secondo marito Anthony Cox: jazzista, produttore cinematografico e promotore artistico americano) celebratosi a Gibilterra il 20 marzo 1969 sarebbe stato un grande evento mediatico, John e Yoko decisero di sfruttare tutta la pubblicità gratuita ed il rumor che sarebbero derivati dalle loro nozze e dalla loro luna di miele per cercare di promuovere la pace nel mondo. La luna di miele ebbe inizio con un soggiorno, da martedì 25 a lunedì 31 marzo 1969, presso la suite presidenziale (stanza n° 702) dell’Hotel Hilton di Amsterdam. Durante questa settimana di permanenza nella capitale olandese i neo coniugi Lennon permisero il libero accesso alla stampa nella loro camera da letto tutti i giorni per dodici ore consecutive, dalle nove del mattino alle ventuno. La maggior parte dei giornalisti si aspettava, vista la bizzarria della coppia, che John e Yoko facessero sesso in pubblico, si trovarono invece di fronte marito e moglie in pigiama, costantemente a letto, che parlavano di amore e pace universali, in un ambiente decorato con cartelli scritti a mano appesi alle pareti ed ai vetri delle finestre con su scritto frasi del tipo: “HAIR PEACE” (Pace dei Capelli) oppure “BED PEACE” (Pace a Letto). Dopo sette giorni di Bed In ad Amsterdam la coppia si trasferì in Austria a Vienna, dove Yoko e John tennero una conferenza con la stampa rinchiusi in un sacco.Per tutta la durata del mese di aprile del 1969 i coniugi Lennon focalizzarono la loro attenzione, e manifestarono, a favore della Pace nel mondo nella speranza che l’interesse mediatico attirato dalle loro figure potesse contribuire alla diffusione del messaggio pacifista. Per otto mesi la coppia inviò delle scatolette contenenti delle ghiande, ai vari leader delle diverse Nazioni Mondiali, senza però mai ottenere la possibilità di incontrare nessun Capo di Stato.

Il loro matrimonio “You can getmarried in Gibraltar near Spain”, il primo Bed InTalking in ourbeds for a week”, la conferenza stampa di Vienna “Made a lightning trip to Vienna” sono tutti fatti menzionati in questa canzone autobiografica di John.

Per dovere di cronaca si precisa che il Bed In,ironica e geniale storpiatura di John del termine inglese “Sit – In” ovvero “di protesta”, era il modo non-violento di protestare contro la guerra e di promuovere la pace mondiale da parte di John e Yoko in un contesto storico ben preciso (guerra del Vietnam). Il Bed In durò complessivamente due settimane, infatti dopo il primo evento di fine marzo ad Amsterdam, i coniugi pianificarono un secondo  Bed In  per la fine del mese di maggio che si sarebbe dovuto tenere a New York. In realtà non fu possibile organizzare l’evento nella metropoli statunitense poiché John non era ben accetto negli U.S.A. a causa dei suoi trascorsi giudiziari risalenti al 1968, quando John fu condannato per possesso di cannabis. L’evento fu quindi spostato all’ Hotel Sheraton Oceanus alle Bahamas, ma dopo aver passato una sola notte insonne nel caldo torrido, il tutto fu dirottato in Canada, a Montreal al Queen Elizabeth Hotel. I due presero dimora nella stanza n° 1742 il 26 maggio 1969 e vi restarono, così come ad Amsterdam, sette giorni, ovvero fino al 2 giugno. Nel penultimo giorno di permanenza nell’ Hotel (1° giugno 1969) incisero con l’apporto di giornalisti ed amici il brano “Give Peace  A Change” divenuto immediatamente inno pacifista e canzone simbolo di un’epoca.

John affermò che le sue intenzioni e di Yoko in origine erano quelle di sposarsi su uno dei traghetti che attraversano la Manica. Ma quando arrivarono a Southampton non poterono imbarcarsi  poiché Yoko non era cittadina britannica e non era riuscita ad ottenere il visto giornaliero per effettuare la traversata. Il 16 marzo, quattro giorni dopo il matrimonio tra Paul e Linda, John e Yoko presero un volo per Parigi con la ferma intenzione di ufficializzare la loro unione. Alcune complicazioni fecero tuttavia sfumare il loro progetto. Dalla capitale francese chiamarono allora Peter Brown, ex braccio destro di Brian Epstein, direttore della Apple Corp., ed intimo collaboratore del clan Lennon, dicendogli che si volevano sposare e chiedendo aiuto. Brown consigliò loro la soluzione migliore, proponendo di convolare a nozze a Gibilterra. Il 20 marzo 1969 John potè finalmente sposare Yoko presso il Consolato Britannico della Rocca di Gibilterra, la quale, essendo territorio inglese, facilitò soprattutto le pratiche burocratiche di John. Peter Brown, loro testimone, verrà citato nella canzone, passando così alla storia (secondo taluni a 2’50” della canzone “The Ballad Of John And Yoko” si sentirebbe in lontananza John salutare Peter Brown appena entrato in studio con un “Hey! Peter!”). I Lennon rimasero sulla penisola poco più di un ora, il tempo della cerimonia, prima di far ritorno a Parigi.

Il riferimento a Gibilterra nel testo della canzone “vicino alla Spagna” (“You can get married in Gibraltar near Spain”) creò dei malumori in Spagna, poichè la sovranità britannica di tale territorio era stata recentemente confermata (10 settembre1967) da un referendum accolto molto male dal dittatore iberico Francisco Franco.

 

TESTO ORIGINALE CON TRADUZIONE IN ITALIANO DELLA CANZONE

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“THE BALLAD OF JOHN AND YOKO”

Standing in the dock at Southampton

Trying to get to Holland or France

The man in the mac said you’ve got to go back

You know they didn’t even give us a chance

Christ! You know it ain’t easy

You know how hard it can be

The way things are going

They’re going to crucify me

Finally made the plane into Paris

Honeymooning down by the Seine

Peter Brown called to say, you can make it OK

You can get married in Gibraltar near Spain

Christ! You know it ain’t easy

You know how hard it can be

The way things are going

They’re going to crucify me

Drove from Paris to the Amsterdam Hilton

Talking in our beds for a week

The newspapers said, say what’re you doing in bed

I said we’re only trying to get us some peace

Christ! You know it ain’t easy

You know how hard it can be

The way things are going

They’re going to crucify me

Saving up your money for a rainy day

Giving all your clothes to charity

Last night the wife said

Oh boy when you’re dead

You don’t take nothing with you but your soul

Think!

Made a lightning trip to Vienna

Eating chocolate cake in a bag

The newspapers said, she’s gone to his head

They look just like two Gurus in drag

Christ! You know it ain’t easy

You know how hard it can be

The way things are going

They’re going to crucify me

Caught the early plane back to London

Fifty acorns tied in a sack

The men from the press said we wish you success

It’s good to have the both of you back

Christ! You know it ain’t easy

You know how hard it can be

The way things are going

They’re going to crucify me

The way things are going

They’re going to crucify me

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“LA BALLATA DI JOHN E YOKO”

Fermi al porto di Southhampton

Cercando di andare in Olanda o in Francia

L’uomo con l’impermeabile disse dovete tornare indietro

Sapete non ci hanno dato nemmeno una possibilità

Cristo! Sapete non è facile

Sapete come può essere difficile

Per come vanno le cose

Finiranno per mettermi in croce

Finalmente arrivati in aereo a Parigi

Luna di miele laggiù accanto alla Senna

Peter Brown ha chiamato per dire potete farcela OK

Potete sposarvi a Gibilterra vicino alla Spagna

Cristo! Sapete non è facile

Sapete come può essere difficile

Per come vanno le cose

Finiranno per mettermi in croce

In macchina da Parigi all’Hilton di Amsterdam

Parlando nei nostri letti per una settimana

I giornali hanno detto, dite, che fate a letto?

Ho detto cerchiamo solo di ottenere un po’ di pace

Cristo! Sapete non è facile

Sapete come può essere difficile

Per come vanno le cose

Finiranno per mettermi in croce

Risparmiando i soldi per i momenti duri

Dando tutti i vestiti in beneficienza

La notte scorsa la moglie ha detto

Oh ragazzo, quando sei morto

Non porti con te null’altro che la tua anima

Rifletti!

Fatto un viaggio lampo a Vienna

Mangiando dolce di cioccolata dentro un sacco

I giornali hanno detto lei gli ha dato alla testa

Sembrano proprio due guru travestiti

Cristo! Sapete non è facile

Sapete come può essere difficile

Per come vanno le cose

Finiranno per mettermi in croce

Preso il primo volo del mattino per Londra

Cinquanta ghiande dentro un sacco

Quelli della stampa dissero vi auguriamo successo

È bello avervi entrambi di nuovo qui

Cristo! Sapete non è facile

Sapete come può essere difficile

Per come vanno le cose

Finiranno per mettermi in croce

Per come vanno le cose

Finiranno per mettermi in croce

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HANNO DETTO IN MERITO ALLA CANZONE:

 

GEORGE HARRISON: «Non mi importa di non essere stato invitato al matrimonio e non me la sono presa per non aver inciso il disco, perchè “The Ballad Of John And Yoko” non era affar mio. Se si fosse trattato di “The Ballad Of George e Yoko”, mi sarebbe importato».

RINGO STARR: « In “The ballad Of John And Yoko” dei Quattro Beatles c’erano solo Paul e John. Non c’è stato nessun problema, andava bene così. In “Why Don’t We Do In The Road” c’eravamo solo io e Paul, ed anche quello è uscito come un brano dei Beatles. Fra l’altro mi piace la batteria inThe Ballad Of John And Yoko” ».

JOHN LENNON: «Il seguito di “Get Back” è “The Ballad Of John And Yoko”, una cosa che ho scritto io come una balata d’altri tempi. E’ soltatnto la storia di noi due che ci sposiamo, andiamo a Parigi, andiamo ad Amsterdam, tutto lì. E’ solo “Johnny B. Paperback Writer”. Non lo considero come un disco a sé, si tratta del prossimo singolo del gruppo, tutto qui. Si è venuto a sapere che il disco lo abbiamo inciso solo io e Paul, ma non mi sarei preoccupato di fare pubblicità alla cosa. Non ha alcun significato, è semplicemente successo che c’eravamo solo noi due. George era all’estero e Ringo stave girando il film e, quella sera, non poteva venire. Proprio per questo la scelta era se remixare tutto o registrar una nuova traccia, e di solito si decide per la nuova traccia invece di perdere tempo su una vecchia. Lo abbiamo fatto ed è venuto bene».

GEORGE MARTIN: «John e Yoko con il passare del tempo sono migliorati. Una volta superato il periodo delicato, per così dire, è stato bello lavorare con loro. John mi portava cassette con varie cose che aveva fatto dicendo: “Riesci a cavarne qualcosa?” Ed io lo facevo per lui perchè, tecnicamente, non era molto bravo. Mi è piaciuto lavorare a “The Ballad Of John And Yoko” : erano solo loro due con Paul. A pensarci, ed è buffo, è stato l’inizio della loro etichetta, del loro modo di registrar. Non si poteva propriamente definire un brano dei Beatles, anche se lo era. Per quanto li riguardava, era una cosa di scarsa importanza destinata a grandi conseguenze. Comunque John, mentalmente, aveva già lasciato il gruppo, e credo che quello sia stato l’inizio di tutto».

Di seguito il video della canzone “The Ballad Of John And Yoko” con immagini di repertorio che ritraggono John Lennon e Yoko Ono nel periodo in cui si svolsero i fatti descritti nel testo della canzone:

BIBLIOGRAFIA:

“Beatles: Otto Anni Ad Abbey Road”, Mark Lewisohn, 1990, Arcana Editrice Srl, Milano;

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“La Grande Storia Dei Beatles”, Mark Lewisohn, 1996, Giunti Gruppo Editoriale, Firenze;

“Anthology”, The Beatles, 2000, Rizzoli, Milano;

“Beatles L’ Enciclopedia”, Bill Harry, 2001, Arcana Srl, Roma;

“The Beatles. Atlanti Musicali Giunti”, Cesare Rizzi, 2002, Giunti Editore S.p.A., Firenze;

“Paperback Beatles Le Storie, I Personaggi, I Segreti Dietro Tutte le Canzoni Dei FabFour”, S. Tuner, 2006, Editoriale Olimpia, S.p.a., Firenze;

“The Beatles L’Opera Completa”, I. MacDonald, 2011, Arnoldo Mondadori  Editore S.p.A., Milano;

“The Beatles: La Musica E Il Mito. Guida Illustrata Alla Discografia”, P. Dogget, P. Humphries, 2012, Arcana, Lit Edizioni, Roma;

“Il Libro Bianco Dei Beatles”, Franco Zanetti, 2012, Giunti Editore S.p.A., Firenze;

“The Beatles La Vera Storia”, Bob Spitz, 2014, Sperling & Kupfer Editori S.p.a., Milano;

“I Beatles Tutte Le Canzoni Da Love Me Do A Let It Be”, J.M. Guesdon, P. Margotin, 2014, Rizzoli;

it.wikipedia.org .