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5 luglio 1954: Elvis Presley, Scotty e Bill registrano “That’s All Right, Mama”

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ELVIS PRESLEY THAT'S ALL RIGHT MAMA - THE BEAT CIRCUS CUNEO

Il 5 luglio 1954 si può a tutti gli effetti considerare come una data storica per la storia della musica contemporanea: Elvis Aaron Presley, un diciannovenne camionista di Memphis, registra il suo primo 45 giri e da quel giorno la musica non fu più la stessa.

Una volta conseguito il diploma presso la “Humes High School” di Memphis il giovane ragazzo di Tupelo trovò occupazione presso una ditta che si occupava di impianti elettrici, la Crown Electric, presso la quale svolgeva la mansione di camionista. Tutto il giorno sulle strade di Memphis con il suo furgone, gli capitò di transitare dinanzi allo studio di registrazione Sun Records di Sam Phillips, presso il 706 di Union Avenue, e di essere attratto da una pubblicità che invitava, chiunque fosse intenzionato a registrare un proprio disco di presentarsi presso gli studi. Vincendo la sua timidezza il giovane Elvis il 18 luglio 1953 entrò negli studios e per la cifra irrisoria di 3,98 $ registrò il suo disco con le canzoni: “My Happiness” e “That’s When Your Heartaches Begin”. La leggenda vuole che Elvis registrò le due canzoni per farne omaggio all’amata madre Gladys Smith in occasione del suo compleanno. Elvis sarebbe tornato negli studi di registrazione una seconda volta, il 4 gennaio 1954 per registrare il suo secondo acetato: “I’ll Never Stand In Your Way” e “It Wouldn’t Be The Same Without You”. Le due sessioni di registrazione autofinanziate da Presley  suscitarono la curiosità della segretaria di Sam Phillips, Marion Keiker, che si annotò il nome del giovane aspirante cantante: quel giovane, timido e grezzo ragazzo aveva del talento e la cosa non passò inosservata. Pochi mesi più tardi, nel maggio del 1954 Sam Phillips, che continuava a dire che se avesse trovato un cantante bianco con la voce da nero avrebbe fatto soldi a palate, era alla disperata ricerca di un cantante che rendesse giustizia alla canzone “Without You” di cui era detentore dei diritti di pubblicazione. Proprio in quel frangente Marion si ricordò del camionista di Memphis e lo propose a Sam Phillips. Elvis fu contattato dalla segretaria della Sun Records ed il 18 maggio 1954 si presentò per quella che di fatto si può considerare la sua prima audizione: Elvis non riuscì a rendere giustizia alla canzone che Phillips voleva registrare ma sicuramente suscitò l’interesse del discografico di Memphis, che gli diede la possibilità di trovarsi con alcuni musicisti professionisti per provare alcune canzoni e di ripresentarsi  per una seconda audizione. I musicisti prescelti furono il ventitreenne chitarrista  Scotty Moore ed il ventottenne bassista Bill Black, i tre ragazzi si trovarono domenica 4 luglio presso l’abitazione di Scotty Moore e provarono a conoscersi meglio, per poi presentarsi il giorno successivo alle sette di sera agli Sun Studios per sostenere una vera e propria sessione di registrazione.

La sessione del 5 luglio 1954 non iniziò nel migliore dei modi. I tre musicisti si cimentarono nella registrazione di  “I Love You Because”, una composizione di Leon Payne pubblicata nel 1949 su dischi Capitol  e “Harbor Lights”, un grande successo di Bing Crosby del 1950 che però non impressionarono particolarmente Sam Phillips. Fu nel corso di una breve pausa durante il lavoro di registrazione che Elvis iniziò, quasi per scherzo, a fornire una sua particolare e divertita  interpretazione di “That’s All Right, Mama”, un brano composto ed inciso originariamente nel 1946 da  Arthur “Big Boy” Crudup con il titolo di “That’s All Right”: Scotty e Bill divertiti dalla interpretazione di Presley si unirono nell’ esecuzione del brano.  Sam Phillips che stava distrattamente svolgendo altre mansioni, quando sentì quella musica provenire dallo studio si illuminò: finalmente aveva trovato quello che stava cercando. La session di registrazione proseguì con tutt’ altro spirito. I tre musicisti registrarono così in un minuto e cinquantasette secondi la canzone che probabilmente ha contribuito più di tutte a cambiare il corso della musica : quella canzone che avrebbe dato il via alla carriera di musicista di “Elvis The Pelvis”  e che avrebbe contribuito alla diffusione della musica Rock’n’Roll ad un pubblico sempre più vasto.

CURIOSITA’:

La canzone “That’s All Right, Mama” fu composta e registrata il 6 settembre 1946 da  Athur “Big Boy” Croudup a Chicago. Il testo prende spunto da un Blues tradizionale, “That Black Snake Moan”, composto nel 1926 da “Blind” Lemon Jefferson. La canzone, con il titolo “That’s All Right” fu pubblicata come singolo su  RCA Victor 20-2205, ma il disco non ottenne il successo sperato. Nella stessa session di registrazione Athur “Big Boy” Croudup  incise un brano dalla melodia praticamente identica ma con parole diverse, “I Don’t Know It” pubblicato su RCAVictor  20-2307. Il brano con il titolo definitivo di “That’s All Right, Mama” venne ripubblicato nel 1949 su (RCA Victor 50-0000), primo rhythm and blues ad essere pubblicato nel nuovo formato 45 della RCA.

La versione di Elvis di “That’s All Right, Mama” venne pubblicata su 45 giri Sun Records (Sun 209) il 19 luglio 1954 con “Blue Moon Of Kentuky” come lato B. Sull’etichetta originale del primo singolo di Elvis la canzone viene riportata come “That’s All Right” (omettendo “Mama”) e viene accreditata, come interpretazione, ad Elvis Presley, Scotty e Bill. Arthur Crudup sull’etichetta del vinile di Presley venne accreditato come compositore anche se ricevette il proprio compenso (60.000 dollari) solamente nei primi anni ’60. Il disco vendette circa ventimila copie che non furono sufficienti a far entrare la canzone nelle classifiche di vendita nazionali ma garantirono il quarto posto nelle classifiche di vendita locali di Memphis.

A proposito della registrazione di “That’s All Right, Mama” Scotty Moore ricorda: «All’improvviso Elvis iniziò a cantare questa canzone, mettendosi a saltare ed a fare lo scemo, allora Bill prese in mano il suo basso, ed iniziò anche lui a fare il pagliaccio, ed io attaccai a suonare con loro. Credo che Sam avesse la porta della sala di regia aperta, non so stava montando qualche nastro o facendo qualcos’ altro, fatto sta che mise fuori la testa e ci chiese :”Cosa state facendo?” e noi gli rispondemmo che non lo sapevamo. “Bene, tornate indietro” , disse, “trovate un punto da dove iniziare e fatelo di nuovo”

Elvis era molto affezionato a “That’s All Right, Mama” e l’avrebbe riproposta molto spesso durante tutta la sua carriera: venne ripresa nel concerto del 25 marzo  1961 ad Honolulu per la raccolta di fondi per l’ Arizona Memorial (monumento per commemorare i 1102 soldati periti sulla nave USS Arizona durante l’attacco giapponese di Pearl Harbor il 7 dicembre 1941), nel  ’68 Comeback Special (NBC TV SPECIAL), ed in molti concerti degli anni 70, dove veniva utilizzata come apertura degli Show in medley con “Also Sprach Zarathustra in alternativa a “See See Rider”. La interpretò per l’ultima volta il 22 giugno 1977 durante il suo sestultimo concerto  al Rushmore Plaza Civic Center di Rapid City (South Dakota) davanti a 10.000 persone.

“That’s All Right, Mama” venne utilizzata dai Beatles nel loro repertorio Live fin dai tempi dei Quarry Man con Paul McCartney alla voce solista. I Beatles eseguirono il brano nella trasmissione radiofonica della BBC Pop Go The Beatles il 16 luglio 1963. Tale esecuzione venne inclusa nei CD “The Beatles Live At The BBC” del 1994.

Nel 2010 la rivista Rolling Stone ha collocato “That’S All Right, Mama” alla posizione n° 113 delle “500 Migliori Canzoni di Tutti i Tempi”.

Di seguito un collage di fotografie di Elvis negli anni ’50 sulle note della versione di “That’S All Right, Mama” incisa da Elvis Presley, Scotty e Bill il 5 luglio 1954:

http://www.youtube.com/watch?v=yXR5xro76sU

BIBLIOGRAFIA:

Enciclopedia Rock Anni ’50“, Gianni Del Savio, Augusto Morini, Arcana Editrice, 1995,  Padova;

Beatles, L’ Enciclopedia“, Bill Harry, Arcana Musica, 2000, Roma;

“Elvis, L’Ultimo Treno Per Memphis”, Peter Guralnick, Baldini Castoldi Dalai Editori, 2004, Milano;

“Guida Completa A Elvis Presley”, Paul Simpson, Antonio Vallardi Editore, 2006, Milano;

Elvis In Concert 1945-1977“, Sebastiano Cecere, Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, 2012, Viterbo;

it.wikipedia.org;