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9 ottobre 1940: a Liverpool nasce John Winston Lennon

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9 OTTOBRE 1940 : A LIVERPOOL NASCE JOHN WINSTON LENNON

JOHN LENNON 1963 - THE BEAT CIRCUS CUNEO

La lontananza dal padre marinaio, la separazione dai genitori a nemmeno due anni di età, la morte della madre Julia nel 1958 in un incidente stradale, sono alcuni degli elementi che hanno contribuito a delineare la tormentata personalità di John Winston Lennon, figura di grande spessore artistico, controverso personaggio pubblico, nonché metà della più straordinaria coppia di compositori che la storia del rock abbia avuto: Lennon-McCartney.

John Lennon (che porta come secondo nome Winston in onore del Primo Ministro Inglese) nasce alle ore 18:30 del 9 ottobre 1940 all’ Oxford Street Maternity Hospital  di Liverpool da Alfred Lennon e Julia Stanley. In quel periodo il porto di Liverpool era pesantemente bombardato dalla Luftwaffe (aviazione tedesca), ma quando nacque John era un momento di tregua. Fred Lennon si imbarcò sulla marina civile britannica e vide raramente il figlio. Sua madre Julia amava il divertimento e non sembrava disposta ad assumersi la responsabilità di allevare un figlio, così dopo il divorzio dei genitori il piccolo John fu affidato alle cure della  zia Mary “Mimi” Smith (sorella della madre) e dello zio George, nella casa di Menlove  Avenue, nel bel quartiere di Woolton. Gli anni dell’adolescenza sono cruciali nella definizione di una personalità forte ma schiva, ombrosa ma carismatica. E’ lui l’artefice della nascita dei Quarry Men, nel 1957, una piccola formazione di skiffle destinata molto probabilmente all’anonimato se non fosse per l’ingresso di Paul McCartney, nell’anno successivo. Con Paul è subito sintonia, artistica soprattutto. Qualche timido tentativo di ingenuo pop (“Hello Little Girl”,” Like Dreamers Do”, “Love Of The Loved”) prepara la strada a “Love Me Do”, primo storico 45 giri dei Favolosi. Da quel primo singolo la firma Lennon & McCartney apparirà su oltre 200 canzoni, anche se i meriti compositivi non saranno equamente suddivisi. Dei due Lennon è sicuramente il più fantasioso ed il meno canonico, nonché autore di alcune delle pagine di maggiore suggestione beatlesiana (“Strawberry Fields Forever”, “In My Life”) odi più alto contenuto lisergico (“Lucy In The Sky With Diamonds”, “Tomorrow Never Knows”,” Rain”,” I’ M The Warlus”).

Una svolta importante nella sua vita, ma anche nella storia dei Beatles, è l’incontro con Yoko Ono, il 9 novembre 1966 a Londra, in occasione di una mostra dell’artista giapponese intitolata Unfinishede Paintings And Objects. Da quel giorno John subisce una profonda trasformazione, allontanandosi gradualmente dai compagni e dalla prima moglie Cynthia Powell (sposata il  23 agosto al Mount Pleasant Register Office di Liverpool, nella stessa chiesa dove si erano sposati i genitori di John. La sera stessa John andò a suonare in un locale. Dalla loro breve unione John ha avuto l’8 aprile 1963 il suo  primogenito Julian, a cui nel 1968 Paul McCartney dedicò la canzone “Hey Jude”, per dimostrargli la sua vicinanza ed affetto nel momento in cui i suoi genitori si stavano separando), in cerca di una nuova dimensione personale ed artistica. Trai due nasce una totale sintonia artistico-affettiva, un rapporto a 360 gradi tra sesso, arte, musica, sperimentazione, politica, provocazione, sintetizzato in quell’unico nome “johnandyoko”, con cui amavano farsi chiamare. Se di sicuro non è solo quella la ragione della separazione dei Beatles, sta di fatto che ad un certo punto Lennon e McCartney si scoprono con diverse prospettive di vita e molti problemi reciproci.

Spinto da Yoko, John cerca una nuova identità artistica al di fuori del gruppo ed inizia ad impegnarsi in progetti solo suoi ed in clamorose provocazioni che discendono direttamente dalla celebre dichiarazione “ I Beatles sono più famosi di Gesù Cristo”. Nel 1967 recita nel film antimilitarista “How I Won the War” (in Italia “Come Ho Vinto La Guerra”) di Richard Lester in cui Lennon interpreta il soldato sempilce Gripweed: nel film appare per la prima volta con gli occhiali tondi che l’avrebbero caratterizzato per tutta la vita. L’anno seguente partecipa al “ Rock’ n’ Roll Circus “ dei Rolling Stones. Il 20 maggio 1968, mentre la moglie è in vacanza in Grecia, John invita Yoko nel suo appartamento e lì si consuma probabilmente la prima notte di “sesso ed arte”, due elementi essenziali ed intimamente legati in un rapporto di coppia che si fa sempre più stretto (la testimonianza di quell’ incontro è Unfinished Music N° 1, una racolta di suoni e rumori registrati tra mezzanotte e l’ alba). Cynthia Lennon era consapevole dei numerosi tradimenti compiuti da John in questo periodo, ma fu, secondo la sua ammissione, il crescente consumo di droga a dividerli, non solo l’entrata in scena di Yoko Ono. Dopo essere tornato dall’India, Lennon chiese il divorzio, accusando Cynthia di infedeltà, accusa che cadde nel vuoto quando si scoprì che Yoko era incinta. Lennon si rifiutò di concederle più di 75.000 sterline a titolo di alimenti. Alla fine Cynthia Powell ricevette 100.000 sterline, 2.400 sterline all’anno, la custodia di Julian e “Kenwood” la casa di Lennon a Weybridge. Julian non rivedrà suo padre sino al 1973.

Il matrimonio, il 20 marzo 1969, a Gibilterra è l’occasione di una nuova clamorosa iniziativa: la luna di  miele  viene trascorsa a letto, prima all’Hilton di Amsterdam poi a Toronto, in Canada. Sono iniziative in favore della pace nel mondo, ampliamente pubblicizzate dalla stampa e sostenute dal 45 giri “Give Peace A Chance”, registrato in diretta al bed in di Toronto, con la partecipazione di tutti coloro che si trovarono in quel momento nei dintorni: Allen Ginsberg, Timothy Leary, Petula Clark, giornalisti, fotografi e dipendenti dell’ albergo. Quel gruppo estemporaneo viene chiamato Plastic Ono Band, un nome che rimane a definire anche la prima band di Lennon, che esordisce in settembre, sempre a Toronto, in occasione del “Rock’ n’ Roll Revival Show”, questa volta con Eric Clapton, Klaus Voorman, Alan White (il relativo album è “Live Peace In Toronto”). “Ballad Of John & Yoko”, registrata dai soli John e Paul e pubblicato su 45 giri, è sintomatico dell’invadenza della coppia anche all’interno dei Beatles.

L’annuncio della separazione del gruppo, nell’aprile 1970, vede Lennon già impegnato a tempo pieno per conto proprio. Dal mese precedente, insieme a Yoko, è in terapia psichiatrica con il Professor Arthur Janov, teorizzatore dell’ “Urlo Primordiale”, una teoria i cui effetti si manifestano nelle canzoni di Plastic Ono Band, uno dei dischi più belli di Lennon, in cui affiorano ricordi e turbamentiinfantiliin una serie di canzoni emozionanti.

Il 13 agosto 1971 Lennon lascia per sempre l’ Inghilterra e prende casa a New York, scelta come nuova base per lanciare messaggi di pace universale (su tutte la canzone “Imagine” , come esempio). La sua è una presenza scomoda per le autorità americane, che non gradiscono quelle clamorose prese di posizione contro l’autorità costituita e a più riprese cercheranno di ritirargli il visto (anche l’FBI, peraltro, ha da tempo aperto un dossier su di lui). In risposta ai ripetuti attacchi alla sua libertà di espressione, Lennon pubblica “Some Time In New York City”, un doppio album confezionato alla maniera di un quotidiano, dagli agressivi contenuti politici e militanti, dedicati senza mezze misure a tutti i temi scomodi di quegli anni, nessuno escluso. Per tutto il 1973 Lennon combatte la sua guerra privata contro le autorità americane,limitando il più possibile le polemiche pubbliche, mentre per quasi tutto il 1974 combatte un’ altra battaglia con se stesso: in una sorta di terribile prova di fedeltà, Yoko ha  orchestrato (imposto secondo alcuni) una temporanea separazione, mettendolo addirittura tra le braccia della propia assistente personale, May pang. E’ uno dei periodi più bui della vita di John, che si è trasferito a Los Angeles e conduce una vita disordinata e alcolica in compagnia di Harry Nilsson (tracce su “Walls And Bridges”) e Ringo Starr. Questo triste periodo verrà ricordato da John come “The Lost Weekend”. In più è impegnato in una difficile causa legale con Morris Levy, l’ amministratore dei riritti musicali di Chuck Berry, che lo accusa di aver copiato “Come Together” da “You Can’ T Catch Me”. In cerca di un compromesso, Lennon consegna a Levy i nastri di alcuni brani di Rock’ n’ Roll a cui sta lavorando, e questi ne approfitta per pubblicarli su Roots, un celebre quasi “bootleg” addirittura pubblicizzato in televisione ai tempi, che anticipa il disco ufficiale “Rock’ n’ Roll”.

Sarà l’ultimo disco degli anni ’70. Il 9 ottobre del 1975, pochi giorni dopo che la corte suprema di New York ha deciso di ritirare l’ ordine di espulsione, giorno del suo 35° compleanno, nasce il secondogenito Sean, avuto da Yoko, e Lennon annuncia il ritiro artistico di cinque anni per dedicarsi a tempo pieno alla famiglia, evitando così di ripetere gli errori compiuti in occasione della nascita del primogenito Julian. L’esilio volontario sarà pressochè totale, perché per avere notizie artistiche riguardanti l’ex Beatle, bisognerà attendere il 1980 e la pubblicazione dell’ album Double Fantasy, deludente resoconto in musica degli anni del buen retiro nella lussuosa residenza di Dakota House, affacciata sul Central Park.

La sera dell’ 8 dicembre delllo stesso anno, davanti a casa, Lennon viene ucciso a colpi di pistola da Mark Chapman, uno squilibrato ossessionato dalla figura dell’ Ex Beatle. E’ un adelle più tragiche e sconvolgenti notizie del rock: l’emozione è tanta edunanime, in ogni parte del mondo, e si traduce in vendita alle stelle (dopo anni  non proprio memorabili) e tributi a iosa (Jealous Guy dei Roxy Music, tanto per citarne uno). La morte consegna John al mito, sestenuto negli anni da Yoko Ono con una serie di iniziative , non solo discografiche, orchestrate e curate in prima persona. La più famosa è il cofanetto “Lennon Anthology” (1998), che deriva direttamente da una serie di famose trasmissioni radiofoniche, messe anche su bootleg (“The Lost Lennon Tapes”), con ampio dispiego di nastri inediti provenientidagli archivi personali dell’ artista. Nel 1990, nel 50° anniversario della nescita e nel 10° della morte, “Imagine” viene suonata contemporaneamente in 130 paesi, e perfino al palazzo delle  Nazioni Unite. Lo ricorderanno anche gli ex compagni, con “Real Love” e “Free As A Bird”, due demo incompiuti sui quali i tre hanno sovrainciso voci e strumenti per farne le due “nuove canzoni dei Beatles” per l’operazione “Anthology”.

CURIOSITA’

– Paul e John fecero un patto, suggellato da un contratto, e decisero di marchiare tutte le loro canzoni con la firma abbinata Lennon – McCartney, a prescindere da chi avesse scritto cosa. Nonostante questo accordo stipulato con la consulenza dei rispettivi avvocati, Paul e John si sono battuti, più o meno scopertamente, per affermare la propiria leadership sul gruppo a suon di canzoni e, con l’andar del tempo, dall’ amichevole sfida della prima metà degli anni ’60 passarono ad una fase funestata da grandi tensioni e costellata da continui litigi sempre più furenti. Sul totale delle 206 canzoni composte dai Beatles, la coppia Lennon & McCartney, rappresenta oltre l’80% della produzione complessiva, come dire che la paternità di 8 canzoni su 10 è attribuibile a John e Paul. Nel testa a testa, Lennon conduce leggermente con le sue composizioni (circa il 40% del totale), appena 8 canzoni in più del compagno Paul (35% circa). Per raggiungere all’80% di cui sopra, occorre aggiungere le 16 canzoni composte realmente in coppia dai due leader della Band (poco più dell’8% della produzione). Assai minore è la produttività di George Harrison con il 14 %, mentre è stato assolutamente marginale l’apporto compositivo di Ringo Starr (0,7 % del totale con le sue due sole canzoni: “Don’T Pass Me By” ed “Octopus Garden”). Dalla fredda analisi numerica delle 206 canzoni del catalogo originale Beatles si nota una piccola affermazione di Lennon su McCartney (8 brani in più a favore del primo), ma il dato va letto ignorando la fredda logica dei numeri e seguendo un concetto basatosulla sostanza qualitativa/creativa delle relative produzioni che dimostra, obiettivamente, che non c’è stato un vero vincitore nella corsa alla leadership del gruppo da parte di uno dei due. La matematica abbiam visto dare la ragione a John, ma se si considerano i numero 1 in classifica, Paul diventa il grande trionfatore  . John torna al primo posto se si analizza la produzione beatlesiana dal profilo dell’innovazione e della sperimentazione. Un dato è certo: a Paul va la palma del “melodico” del gruppo per antonomasia e “Yesterday” è la capofila di una serie di canzoni slow che avrebbe sistemato per la vita (e quelle dei loro eredi) almeno una decina di compositori… Nell’ ultimo decennio spesso le cronache hanno riportato le schermaglie e polemiche fra Paul e Yoko, ed il motivo del contendere, guarda caso, è sempre stato il solito: a causa del famoso patto/contratto firmato Lennon/McCartney tutti i guadagni scaturiti dai diritti delle loro canzoni ancora oggi sono divisi con quel criterio. L’attenzione di Paul nello specifico si focalizza su “Yesterday”: “Trovo ingiusto che “Yesterday” che ho scritto io debba arricchire Yoko Ono”. Una piccola vittoria morale Paul se l’è presa in occasione della pubblicazione dell’album  “Back In The World” quando nei crediti della copertina, alla voce “Yesterday”, compare come autori la dicitura McCartney/Lennon. Yoko Ono aveva sempre negato questo cambiamento di ordine richiesto da Paul, in occasione delle varie pubblicazioni ufficiali dei Beatles. Alcuni fan e, ovviamente Yoko,si lamentarono.

– Nel 1969 restituì l’ onoreficenza di Membro dell’ Ordine dell’Impero Britannico (MBE) che gli fu riconosciuta, come agli altri tre membri dei Beatles, il 26 ottobre 1965 dalla Regina Elisabetta II, per il contributo che i Beatles avevano apportato all’ economia Inglese mantenendo alto nel mondo il nome dell’Inghilterra, per protesta contro la guerra del Vietnam.

– L’ultima volta che suonò con Paul McCartney  fu il 24 marzo 1974 (ben quattro anni dopo lo scioglimento dei Beatles) in una session negli Burbank Studios di Los Angeles. Le registrazioni di questa session sono state raccolte in uno Bootleg album: “A Toot And A Snoore In ’74”  pubblicato per la prima volta nel 1992.

Importante è, per le conseguenze sulla vita e sull’arte di Lennon, la sua dipendenza dall’ eroina. Anche se Lennon non ne parlò mai ufficialmente, la sua prima esperienza insieme a Yoko Ono avvenne all’inizio del 1968. Inoltre, per la paura degli aghi, l’eroina venne sempre da loro inalata e mai iniettata.

– Una delle prime conseguenze però di tale abuso – che divenne presto una tossicodipendenza – fu che il carattere di Lennon cambiò in peggio, come ha rivelato tra gli altri Geoff  Emerick, contribuendo ad esasperare quei contrasti all’interno del gruppo che ne portarono allo scioglimento; inoltre l’importanza e influenza di Yoko Ono su comportamenti e scelte di John raggiunsero livelli nemmeno paragonabili a quelli esercitati dalla precedente moglie Cynthia. Lennon intraprese vari tentativi di disintossicazione (come cantato da egli stesso in “Cold Turkey” ), ma alla fine fu un solo fatto a rivelarsi decisivo (come ha recentemente rivelato in un’intervista Yoko Ono): il loro fornitore, per elevare il suo profitto, aveva tagliato l’eroina con borotalco per bambini, diluendone di molto gli effetti e questo, unito al timore degli aghi e al carattere di entrambi, facilitò di molto la coppia nel processo di disintossicazione.

– John Lennon nel corso della sua vita si dedicò anche alla scrittura, anche se non fu una delle sue principali attività. John scrisse soprattutto durante l’adolescenza un gran numero di racconti satirici e umoristici, simili a quelli che compongono gli unici suoi due libri pubblicati quando era ancora in vita, durante gli anni sessanta (“In His Own Write” del 1964  e ”A Spaniard in the Works” del 1965).

– Nel marzo 2002, la sua città natale, Liverpool, ha deciso di onorarlo, intitolandogli l’aeroporto cittadino e adottando come motto dello stesso una frase tratta dalla canzone Imagine: «Above us only sky» (“Sopra di noi solo il cielo”).

– Intimoriti dalle sue prese di posizione “estremiste” a favore di personaggi della sinistra radicale come Angela Davis o o John  Sinclair che avevano un forte impatto sulla gioventù statunitense (l’età 18-21 aveva appena avuto accesso al voto), nel 1972 il Governo Nixon e  l’ F.B.I. iniziarono una massiccia campagna di discredito nei confronti di John Lennon, negando innanzitutto il permesso di soggiorno in U.S.A. sia a lui che a Yoko, come documenta il film “U.S.A. Contrpo John Lennon”. Leon Wildes, l’ avvocato che li difese da allora sino al 1976, decise di attuare la strategia legale di presentare entrambi come “personalità importanti nelle arti, la cui presenza nello stato è di interesse nazionale”. Per far questo, la coppia chiese e ottenne delle lettere di referenze da varie personalità artistiche, tra cui Andy Warhol, Clive Barnes e Stanley Kubrick

– Dopo vari ed estenuanti rinvii, nel 1975 Lennon e Yoko ottennero finalmente la ambita Green Card, che permetteva loro di risiedere liberamente sul suolo americano. Wildes telefonò subito a Lennon, che proprio in quel momento stava recandosi in ospedale perché Yoko stava partorendo. Tra l’altro quel giorno era pure il suo compleanno. «Nello stesso giorno» – ricorda un divertito Wildes –  «Vinse la causa, compì gli anni (trentacinque) e divenne padre di Sean

 – Julian Lennon il primogenito di John,  oltre ad ispirare “Hey Jude” a Paul McCartney è collegato ad altre due canzoni dei Beatles, infatti John compose il brano “Lucy In The Sky With Diamonds”  tratto da un disegno del figlio. Inoltre il White Album” vede la presenza di “Good Night”, una ninna nanna creata da John per il figlio quando questi aveva cinque anni. Nella primavera del 1985, Julian Lennon tenne tre concerti a New York. In una delle tre sere, lui e sua madre Cynthia furono avvistati in un ristorante con Sean Lennon e la madre Yoko Ono. Tuttavia la ex Signora Lennon afferma: «Fu dopo il primo show di Julian a New York: eravamo lui, Yoko e Sean. Era uno scoop irresistibile per i fotografi, ma anche se abbiamo sposato lo stesso uomo e avuto un figlio da lui, io e lei eravamo e siamo tuttora agli antipodi.» È stato uno degli ospiti nel film/concerto di Chuck Berry “Hail! Hail! Rock’n’roll!”. I due duettano nella celeberrima “Johnny B.Goode“.

– Sean, unico figlio avuto dalla seconda moglie Yoko Ono, ha seguito le orme del padre incidendo due album Into The Sun” (1998) “Friendly Fire (2006). Dice di ispirarsi al genio musicale Brian Wilson dei Beach Boys e viene distribuito dalla casa discografica Capitol Records (la casa discografica affiliata, la EMI ha prodotto invece l’intera opera del padre, sia come solista che come gruppo).

– Tra gli ospiti presenti in “Walls and Bridges”, l’album che John incise nel 1974 c’era anche Elton John, il quale, convinto delle potenzialità di “Whatever Gets You Thru the Night”, nella quale doppiava la voce di Lennon, durante le registrazioni aveva fatto promettere a Lennon che, se la canzone fosse arrivata al Numero Uno in America, l’ex-Beatle sarebbe apparso dal vivo come ospite durante un suo concerto. Elton aveva visto giusto. La sera del 28 novembre 1974, per tener fede alla parola data, Lennon fece la sua apparizione al Madison Square Garden di New York e i due suonarono tre pezzi insieme: la hit del momento “Whatever Gets You Thru the Night”, “Lucy In The Sky With Diamonds” dei Beatles (riportata in auge proprio in quel periodo da un singolo-cover di Elton John) e “I Saw Her Standing There”. Nell’ introdurre la terza canzone John dichiarò: “Questa è una canzone che incidetti tanti anni fa e la dedico alla mia prima ragazza, il suo nome era Paul.”. Fu quella l’ultima apparizione dal vivo di John Lennon e la si può trovare anche su disco.

Di seguito il video ufficiale di “Imagine” una delle canzoni per cui viene maggiormente ricordato John Lennon, (tratta dall’album “Imagine” del 1971):

BIBLIOGRAFIA:

“L’Arte E La Musica Di John Lennon”, John Robertson, 1995, I Disertori, Tarab Edizioni, Firenze;

“Beatles, l’Enciclopedia”, Bill Harry, 2000, Arcana Musica, Roma;

“Le Canzoni Di John Lennon”, Riccardo Russino, 2000, Editori Riuniti, Roma;

“Imagine This, Io E Mio Fratello John Lennon”, Julia Baird, 2008, Giulio Perrone EditoreS.r.l., Roma;

“Lennoniana”, a cura di Mark Addams, 2010, Edizioni Blues Brothers, Milano;

“John Lennon”, Francesco Clemente, 2010, Valter Casini Edizioni, Roma;

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