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8 gennaio 1935: nasce Elvis Aaron Presley

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1937: Elvis Aaron Preley, futuro re del Rock’ n’ Roll all’età di due anni con la madre Gladys Love Smith ed il padre Vernon Elvis Presley. Questa fotografia venne utilizzata nel 1971 per la copertina del LP “Elvis Country (I’m 10,000 Years Old)”.

Elvis Presley è forse la figura più famosa e meno compresa del XX secolo. La storia della sua vita può essere vista come un ammonimento sui rischi del successo, come nella sua canzone “Long Black Limousine”, in cui un ingenuo ragazzo di campagna viene fatalmente tentato dalle luci della grande città, oppure può essere letta come un’involuzione del sogno americano, in cui il sogno si trasforma in un incubo terrificante. O infine, secondo quanto dice Albert Goldman (autore di una poco lusinghiera biografia di Elvis), si può vedere la storia di Presley come una giostra folle di ritmo e furore ma priva di qualsiasi significato.  Comunque la si voglia interpretare, tutti sono concordi su di una cosa: la storia della vita di Elvis Aron Presley ebbe inizio a Tupelo, Mississippi, nelle prime ore del mattino di martedì  8 gennaio 1935.

Elvis era il secondo di due gemelli: il primo Jesse Garon, era nato morto alle 4.00 del mattino, ed è quasi sicuramente sepolto in una tomba senza lapide, al cimitero di Priceville di Tupelo. Il futuro “Re del Rock” vide invece la luce  alle 4.35 del mattino, il medico di guardia che assistette al parto fu il sessantottenne Dott. William Robert Hunt: il suo onorario di quindici dollari venne pagato dalla locale assistenza sociale, viste le precarie condizioni economiche in cui si trovava la famiglia Presley all’epoca. Le complicazioni del parto gemellare costarono quasi la vita a Gladys: terrorizzata dall’idea di un’altra gravidanza e gravemente turbata dalla morte di uno dei suoi due gemelli, Gladys riversò subito sul piccolo Elvis un affetto debordante e morboso, in un rapporto destinato a segnare l’intera esistenza di Elvis.

Vernon Presley, il padre di Elvis, era nato il 10 aprile 1916, diciannove anni prima, in quella stessa cittadina, ed abitava con il fratello maggiore Vester e le tre sorelle Delta Mae, Gladys Earlene e Nashville Lorene, e contribuiva al modestissimo bilancio famigliare lavorando da stagionale nelle piantagioni di cotone, fondamento dell’intera economia cittadina. Era un giovane analfabeta, di carattere introverso, segnato dal ricordo angoscioso del padre, alcolizzato e attaccabrighe che aveva improntato l’educazione dei figli all’insegna della brutalità.

Il sabato sera, come d’uso presso la gioventù locale, Vernon lo trascorreva in un locale di Berry Street, dove era possibile ascoltare musica e bere in economia; fu lì che conobbe Gladys Love Smith, ventunenne dal carattere estroverso e frizzante, di aspetto gradevole, impiegata in una manifattura di macchine per cucire. Tra Vernon e Gladys scoccò subito la scintilla e, malgrado la dichiarata ostilità delle rispettive famiglie, essi decisero di sposarsi. Lo fecero da clandestini, il 17 giugno 1933. Si recarono a Pontotoc, una trentina di chilometri ad ovest di Tupelo, e per evitare problemi di fronte all’ufficiale di stato civile falsificarono i rispettivi documenti, così che nell’atto di matrimonio Vernon risulterà ventiduenne e Gladys ringiovanita di un paio di anni.  A cerimonia ultimata tornarono a Tupelo, mettendo il parentado di fronte al fatto compiuto.

Per qualche tempo i neo coniugi Presley vissero nell’abitazione dei genitori di Gladys, che era in cinta e dovette lasciare il lavoro. Vernon svolse una serie di lavori precari, finchè ottenne un’occupazione stabile, quella di addetto alla consegna del latte a domicilio. Vernon riuscì poco dopo ad ottenere del denaro in prestito, acquistò un pezzetto di terreno, e vi costruì un’abitazione spendendo 180 dollari di materiale al numero 306 di Old Saltillo Road in East Tupelo. La casa dei Presley è visibile ancora oggi, una minuscola abitazione, circondata da un florido parco curatissimo, dedicato dalla municipalità di Tupelo al più famoso dei suoi cittadini; della costruzione originaria, poco più che una baracca, si può oggi solamente intuire l’aspetto, poiché quella che è divenuta meta del pellegrinaggio di milioni di Fans è accuratamente restaurata  ed impeccabilmente riverniciata e dotata di tutti i confort. Al suo esterno una targa di bronzo recita: “Elvis Aaron Presley nacque l’ 8 gennaio 1935 in questa casa fabbricata da suo padre…”

IL MISTERO SUL NOME AARON

Elvis, è stato battezzato come Elvis Aaron Presley: il primo nome lo ha ereditato da quello del padre, Vernon Elvis Presley, ed il secondo nome da quello di un  amico stretto di Vernon,  tale Aaron Kennedy.

Le poche volte che  Elvis si firmava anche con  il suo secondo nome, lo scriveva quasi sempre con una sola “A”, tuttavia, se si legge la lapide della tomba del Re del Rock, il secondo nome è scritto con due “A” . Questo fatto ha sempre incuriosito i Fans e circondato di mistero la morte di Elvis: essendo sbagliato il nome sulla lapide,  Elvis non può essere sepolto nel Giardino della meditazione di Graceland…

Ecco come la famiglia Presley negli anni ha cercato di spiegare il curioso fatto. Probabilmente, per assonanza con il nome del povero fratello gemello Jessie Garon, nato morto cinque minuti prima di Elvis, i genitori Vernon e Gladys hanno optato per  scrivere Aron con una “A” sola, quindi per questo motivo Elvis passò quasi tutta la sua vita a scrivere il suo secondo nome in questo modo. Tuttavia negli ultimi anni della sua vita, Elvis stava cercando la possibilità di modificare legalmente l’ortografia del suo secondo nome, semplicemente perchè avrebbe preferito che fosse stato scritto con due “A” fin dall’inizio.

Più volte Elvis aveva chiesto a suo padre Vernon il motivo per il quale lui e sua madre avevano scelto di battezzarlo Aron con una sola “A” invece che con due, come appare nella Sacra Bibbia, ma Vernon non gli seppe mai dare una valida risposta, così padre e figlio iniziarono ad informarsi per poter effettuare il cambiamento del secondo nome all’anagrafe.

A seguito della esplicita richiesta di Vernon ed Elvis, Janelle McComb, una amica di famiglia di Tupelo, ottenne per loro una copia del certificato di nascita di Elvis dallo Stato del Mississippi: per lo stupore di tutti Elvis era stato registrato all’anagrafe come Elvis Aaron, quindi il secondo nome era registrato con due “A”.

Elvis si dimostrò molto soddisfatto delle ricerche effettuate poichè non avrebbe dovuto avventurare nelle complicate pratiche burocratiche che sarebbero state necessarie per cambiare il suo secondo nome così come lui lo avrebbe voluto. Fino a questa scoperta, Elvis aveva sempre scritto il suo secondo nome con una sola “A” ma da quel momento in avanti, più o meno ogni cosa, inclusa la sua lapide, ha riportato il secondo nome scritto con due “A”.

CURIOSITA’

Ha ricevuto 148 dischi d’oro, platino e multiplatino.

È l’unico Artista ad essere inserito in quattro Hall Of Fame : Rock, Gospel, Country e Rockabilly.

Graceland, la maestosa dimora acquistata da Elvis nei primi mesi del 1957 per 100.000 dollari,  che si trova al numero 3734 del Boulevard Elvis Presley a Memphis, è stata aperta al pubblico come museo nel 1982 : da allora è la seconda casa più visitata d’America dopo la Casa Bianca. Inoltre nel 1991 è stata inserita nel National Register of Historic Places e dichiarata un Monumento Storico Nazionale nel 2006.

Ha vinto tre Grammy: il primo nel 1967 per la Migliore Performance di Musica Sacra con l’album “How Great Thou Art”, nel 1972 il secondo Grammy con l’album “He Touched Me” nella categoria Best Inspirational Performance ed il terzo ed ultimo nel 1974 sempre nella categoria Best Inspirational Performance  con la versione live di “How Great Thou Art” tratta dal suo album “Elvis Recorded Live On Stage in Memphis”. Paradossalmente il Re del Rock ha ottenuto i maggiori riconoscimenti  ufficiali nell’ambito della musica Sacra e non in quella Pop e Rock di cui è stato per anni uno dei massimi esponenti a livello mondiale.

Negli anni ‘70 riuscì a fare il tutto esaurito per più di 380 spettacoli consecutivi.

Il suo concerto “Aloha From Hawaii”, il 14 gennaio 1973 fu il primo concerto nella storia della televisione ad essere trasmesso in diretta via satellite in Asia e Australia e in differita in 13 paesi europei ottenendo circa un miliardo di spettatori (meno persone videro lo Sbarco sulla Luna il 20 luglio 1969). Negli Stati Uniti fu trasmesso dalla NBC il 4 aprile 1973

La prima volta che entrò in classifica fu nel 1956 con “Heartbreak Hotel” e l’ultima volta è stato nel 2003 con la versione remixata di “Rubberneckin’” diventando così l’artista che è entrato in classifica per l’arco di tempo maggiore.

Fino ad oggi ha venduto oltre un miliardo di dischi in tutto il mondo.

Love Me Tender” nel settembre del 1956 fu  disco d’oro ancora prima di uscire grazie alle sole prenotazioni nei negozi.

Dal 1956 al 2003 nella classifica Hot 100 dei 45 giri più venduti della rivista Billboard sono apparsi 151 suoi singoli, mentre sono 130 gli album entrati nella Billboard 200 dei 33 giri più venduti.

Elvis è il cantante con il maggior numero di incisioni certificate dalla Recording Industry Association of America (RIAA) con 262 titoli (148 d’oro, 82 di platino, 32 di multiplatino) tra album e singoli.

HANNO DETTO DI LUI:

“Prima di Elvis c’era il nulla” 

John Lennon

Elvis Presley è stato il Re del Rock’n’roll, ed io gli sono stato secondo… Gli dicevo sempre: “Ti prenderò prima o poi, ti prenderò, hai iniziato prima ma ti acchiapperò” . Ma non l’avrei mai raggiunto. Lui ha creato il Rock’n’roll ”.

Jerry Lee Lewis

Ricordo molti spettacoli che feci con Elvis nei primi anni Cinquanta; già allora si capiva che aveva il talento per arrivare molto in alto. Aveva moltissimo entusiasmo e non c’era modo di fermarlo. Credo che con Elvis Presley sia morta una parte di America. Era stato accettato come … la statua della Libertà,l’Empire State Building. Elvis Presley è stato l’uomo dell’America”

Carl Perkins

Di seguito il video del ritorno di Elvis nella “sua” Tupelo il 26 settembre 1956. Frammento  del concerto pomeridiano durante il quale Elvis interpreta “Heartbreak Hotel” e “Long Tall Sally“:

BIBLIOGRAFIA:      

Elvis, L’Ultimo treno Per Memphis”, Peter Guralnick, 2004, Baldini Castoldi Dalai Editore, Milano;

Guida Completa A Elvis Presley”, Paul Simpson, 2006, Antonio Vallardi Editore, Milano;

Elvis In Concert 1945-1977”, Sebastiano Cecere, 2012, Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, Viterbo;

Elvis Presley: La Musica e Il Regno”, John Robertson, 2014, Lit Edizioni, Roma;

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