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BIOGRAFIA E CARRIERA DE “I FUGGIASCHI”

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I FUGGIASCHI

La storia musicale  e di amicizia de “I Fuggiaschi” è un capitolo aperto nel 1962 e che dura da cinquantasei anni senza mai essere stato interrotto. Questi numeri attribuiscono di fatto alla band mantovana il titolo di complesso più longevo della storia della musica italiana: nel 2018 continuano infatti ancora ad esibirsi i cinque membri originali degli Anni  Sessanta:

Guido Mario Pavesi alla Chitarra solista e Voce;

Claudio Paterlini alle Tastiere, Sonagli e Voce;

Carlo Alberto Paterlini alla Chitarra Ritmica e Voce;

Maurizio Bellini alle Testiere  e Voce;

Rinaldo Schilingi alla Batteria e Voce;

con l’aggiunta di Giorgio Campana al Basso e Voce (membro fondatore de “La Banda” il complesso che, a seguito dell’abbandono da parte de “I Fuggiaschi” del Clan Celentano, prese il loro posto al fianco di Don Backy).

 

 

BIOGRAFIA DE “I FUGGIASCHI”

Dapprima erano “I Delfini”, gruppo beat composto da Aldo e Mario Pavesi (basso e chitarra), Claudio Paterlini (claviolino), Rinaldo Schilingi (batteria). Un complesso nato quasi per caso durante uno scambio di idee all’ Arena di Porta Pradella a Mantova nel 1962. Prime esibizioni nelle “patrie balere” delle provincie di Mantova e Verona con proposte musicali comprese tra rock e sound inglese degli “Shadows”, oltre ai successi del momento per esigenze di ball abilità.

Dal dicembre 1963 “I Delfini” diventano “I Fuggiaschi” dal titolo di una delle prime canzoni di Don Backy (“Fuggiasco” del 1962), incontrato a Mantova in occasione di una serata di Adriano Celentano al “Faro della Danza” di Cerese: questo grazie a Gianni Dall’Aglio, batterista dei “Ribelli”. Primo spettacolo ufficiale: 11 dicembre 1963 al Teatro Smeraldo di Milano. I Ragazzi sono sempre in giro per l’Italia con Don Backy grazie all’organizzazione del Clan Celentano.

Da qui la presenza ai grandi raduni di “Ciao Amici” e le apparizioni in Tv sempre al fianco del cantante.

I Fuggiaschi” pubblicano un 45 giri (“Droga” e “Nulla Di Me”): si tratta del primo disco inciso in Italia da un complesso “autonomo”, cioè senza cantante solista, sulla scia dell’avvento dei “Beatles” e dei vari gruppi inglesi, ma ancora con sonorità tipiche dello stile “Shadows” (13 marzo 1964).

Nel 1965, purtroppo, perde la vita in un incidente stradale Aldo Pavesi che viene rimpiazzato da Carlo Alberto (Charlie) Paterlini alla chitarra e Maurizio Bellini al basso.

Arriva l’incisione del nuovo disco per il Clan (etichetta Ciao!Ragazzi) con “Proprio Lei” – ne è autore Charlie – che ha sul retro il tradizionale brano inglese “Tipperary”: ormai si viaggia nell’orbita musicale dei “Beatles” e dei “Rolling Stones”.

Con Don Backy viene stampato il 45 giri “Una Ragazza Facile” (cover di “Memphis Tennessee” di Chuck Berry) e “Mr. Tamburino” versione italiana del pezzo di Bob Dylan: incisioni realizzate “in diretta” in studio.

Nel 1966 si va in sala di registrazione con altro nome (“Black Sheep”, fantomatico gruppo di apolidi approdato in Italia): ecco il disco (ora rarissimo) prodotto da Don Backy contenente l’ “Ave Maria” di Schubert ed un brano intitolato “Carmen” (parole di Mogol). Il gruppo partecipa allo spettacolo (Girofestival) che accompagna gli arrivi di tappa del Giro d’Italia di ciclismo. Poi, per l’etichetta Totem (sempre del Clan Celentano) esce un brano di Charlie Paterlini “Mah … Se” che annovera sul retro un tradizionale “Alleluja” (versione pop-rock).

I Fuggiaschi” vivono la stagione più bella. Partecipano alla trasmissione radiofonica RAI in diretta da Roma per il Festival delle Rose con una canzone scritta da Ico Cerutti “Vale Più Di Noi” – che non diverrà mai un disco: tuttavia compare erroneamente sotto il titolo “Droga” in un cd compilation edito alcuni anni fa dal Clan.

Ma i ragazzi mantovani desiderano una certa  autonomia e vanno alla ricerca di una identità come gruppo autosufficiente. Così interrompe di comune accordo il rapporto con il Clan e con Don Backy.

Arriva l’accordo, nel 1967, con la nuova casa discografica, la Saar – Jolly, e la nuova incisione “Gira Gira” versione italiana di “Reach Out I’ll Be There” dei “Four Tops” e tanti anni dopo ripresa da Gloria Gaynor. Sul retro un pezzo tutto fatto in casa: “Saludos Amigos” in cui si percepiscono le prime attitudini al rhythm and blues. Si ottiene un passaggio televisivo e nel contempo il gruppo si arricchisce dei “fiati”: Riccardo Soccornini ed Angelo Gastaldi (sax) e Giannino Bergamaschi e Mauro Malatesta (trombe).

Negli spettacoli c’è spazio solo per il r&b (rhythm and blues), in anticipo sui gusti del pubblico con apprezzamenti anche per lo spirito che anima le esibizioni. In autonomia “I Fuggiaschi” nel 1968 propongono un nuovo disco con due loro brani “Niente Di Niente” e “Cos’ E’ L’ Amore”.

Non si contano le serate , con l’aggiunta, grazie all’amico Don Backy, di rielaborare un pezzo di Lucio Battisti che “The Rokes” non avevano interpretato al meglio. Anzi. Ecco così, con l’inserimento di frasi ritmiche determinanti affidate ai fiati, l’incisione del provino di “Io Vivrò”: il risultato è decisamente incoraggiante, tanto da ottenere l’approvazione dell’autore ma non la sua autorizzazione. Battisti intende aggiungere una strofa ed alla fine se la inciderà lui nella versione arrangiata da “I Fuggiaschi”! Testimonianza di questo episodio è nel cd edito dalla On Sale Music di Italo Gnocchi ed uscito nel 2001 nella compilation “Magic Bitpop n. 18”.

Poco per volta viene meno l’entusiasmo che giustifica il grande impegno e pertanto “I Fuggiaschi” decidono di dare l’addio alla scena con un’ultima serata là dove era cominciata la storia : al “Faro della Danza”. E’ domenica 5 ottobre 1969.

Maurizio Bellini continua a suonare, ma come tastierista, con un gruppo di successo (“I Profeti”) per alcuni anni. Ora, ex dirigente bancario, non perde occasione per partecipare ad eventi musicali (oltre che con “I Fuggiaschi” anche con i “Nuovi Ribelli”)

Charlie Paterlini, dopo varie esperienze autonome di ricerca musicale e discografica, si dedica alla realizzazione di prodotti di alta tecnologia continuando ad essere protagonista di esibizioni musicali.

Rinaldo Schilingi ha coniugato i suoi impegni di insegnante di francese con l’hobby per la musica che coltiva assiduamente.

Mario Pavesi è diventato imprenditore commerciale ma parallelamente ha coltivato la passione per la musicale arrivando al diploma di chitarra classica al Conservatorio di Mantova.

Insieme non perdono occasione per ritrovarsi e mettersi a disposizione di occasioni in cui esibirsi per beneficenza. Da ricordare, per esempio, questi concerti:

8 novembre 2013: Teatro Ariston di Mantova;

24 novembre 2015: Teatro Gioiello di Torino con Don Backy;

31 agosto 2016: Piazza di Cerese a Mantova con Don Backy;

22 settembre 2016: Spirit De Milan a Milano, per celebrare i 50 anni del Beat Italiano;

23 luglio 2017: Piazza di Sant’Antonio di Porto Mantovano: “Fuggiaschi story. Dal Beat al rhythm and blues. Tributo a Don Backy”.

 

 

DISCOGRAFIA DE “I FUGGIASCHI”

 

Di seguito si elencano in ordine cronologico i 6 singoli pubblicati da “I Fuggiaschi” a nome loro nome ed a nome de “Black Sheep – Le Pecore Nere”.

 

45 GIRI  “I FUGGIASCHI”

Di seguito si elencano in ordine cronologico i cinque singoli pubblicati da “I Fuggiaschi” a nome loro nome. Per ciascun 45 giri vengono specificate le canzoni contenute, la casa discografica, il numero di catalogo e l’anno di pubblicazione.  

 

Nulla Di Me” / “Droga”, Clan Celentano, Ciao! Ragazzi (CR 01002), 1964;

Proprio Lei” / “Tipperary”, Clan Celentano, Ciao! Ragazzi (CR 01006), 1965;

Alleluia” / “Mah … Se”, Totem (TO 1), 1966;

Gira Gira” / “Saludos Amigos”, Jolly (J20403x45), 1966;

Niente Di Niente” / “Cos’ è l’ Amore”, Jolly (J20420x45), 1967.

 

45 GIRI “THE BLACK SHEEP – LE PECORE NERE”

Di seguito si riporta l’unico singolo pubblicato da “I Fuggiaschi” a nome “The Black SheepLe Pecore Nere”. Fu un tentativo sponsorizzato da Don Backy di lancio di una carriera parallela per il complesso mantovano. Il 45 giri oggi rarissimo è uno dei più ricercati dai collezionisti di vinile.

 

Ave Maria” / “Carmen”, Sky Records (DBF 001), 1965.

 

 

BIBLIOGRAFIA:

Questa è la storia … Memorie di un Juke Box”, L’Isola che c’è Editore, Roma, 2007;

I Fuggiaschi raccontano la loro storia Beat”, Mario Pavesi, La Nuova Cronaca di Mantova, venerdì 14 luglio 2017, pagine 8-9;

www.donbacky.com

The Beat Circus” ringraziano Mario Pavesi  per la gentilissima collaborazione nella stesura dell’ articolo.