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TRUTZ “VIKING” GROTH

 Ambasciatore del country e missionario del rock’n’roll

 

Trutz Groth nasce a Berlino il 12 maggio 1943.

Trutz Viking Groth: “L’Ambasciatore del Country ed il Missionario del Rock’ n’ Roll” in azione nel 2016.

Fin da bambino manifesta un grande interesse per il canto e per la musica, dimostrando di avere doti e un gran talento.

Ancora adolescente viene pienamente investito dall’ondata di innovazione apportata in campo musicale europeo dal nascente Rock’ n’ Roll americano.

Lavorava come commesso in un negozio di strumenti musicali. Quando i complessi passavano in negozio a lasciare le locandine Trutz si proponeva loro come cantante e chitarrista.

Così facendo riuscì ad entrare in un gruppo di musica Skiffle: un genere nato in Inghilterra ispirandosi al folk americano e particolarmente in voga tra i giovani poiché con tre accordi e pochi mezzi chiunque avrebbe potuto fare musica: il basso “Tea chest bass” era ricavato da una corda tesa su un manico di scopa collegato ad una scatola di Tea che faceva da cassa di risonanza mentre la batteria altro non era che un “Washboard” (asse da lavare i panni) che veniva grattato con i ditali da cucire (I futuri Beatles John Lennon, Paul McCartney e George Harrison mossero i loro primi passi in ambito musicale nei The Quarryman un Skiffle group di Liverpool  attivo dal 1956 al 1959).

Questa prima esperienza in un “complesso” per Trutz dura solamente tre mesi poiché non riuscì a convertire i gusti musicali dei suoi colleghi dallo Skiffle al Rock’ n’ Roll.

 

Singolo di debutto sul mercato discografico italiano per The Black Stars di Trutz: “Shaki’n All Over” / “Remember“, 1966, etichetta Equipe.

Dopo varie esperienze più o meno durature in diversi complessi, dai generi più variegati, tra cui anche il “Dixieland Jazz”, Trutz riesce finalmente a trovare una  formazione seria e stabile: The Black Davils  con basso, batteria, sax tenore e chitarra.

Nei primi Anni Sessanta si esibisce stabilmente nei vari locali del quartiere St. Pauli di Amburgo, dividendo la scena ed il cartellone con vere e proprie icone del Rock’ n’ Roll: da Gene Vincent a Ray Charles, da Little Richard al Killer Jerry Lee Lewis.

Nel 1964 con questa formazione partecipa ad un concorso musicale indetto allo Star Club (storico locale sulla Reeperbahn che per 75 volte ha ospitato delle esibizioni dei Beatles): tra i membri della giuria si annovera anche Klauss Voormann, artista (autore della rivoluzionaria copertina del disco “Revolver” dei Beatles) e musicista tedesco (amico intimo dei Beatles, nonché bassista della Plastic Ono Band di John Lennon), Astrid Kirchherr (amica intima dei Beatles, inventrice della pettinatura a caschetto alla Beatles, nonché fidanzata di Stuar Sutcliffe, bassista dei Beatles prima di Paul McCartney) e Gibson Kemp, batterista dei King Size Taylor.

Contro ogni più rosea aspettativa i Black Devils vincono il primo premio del concorso, ovvero un contratto discografico con l’obbligo di chiamarsi Rakes e un contratto per suonare esclusivamente nei vari “Star Club”, ormai dislocati in tutta la Germania.

La vita da musicista in quegli anni non era sicuramente facile: si suonava sette giorni su sette, dalle 17.00 fino alle 3.00 di notte alternandosi sul palco con altri due o tre complessi.

Dopo circa sei mesi tre Rakes gettano la spugna, stremati dalle fatiche del lavoro, così Trutz si trova di nuovo solo e quindi torna ad Amburgo alla ricerca di un nuovo gruppo.

La voce si sparse nell’ ambiente e Trutz trovò un ingaggio a Berlino, con un certo Mike Warner che ambiva al perseguimento del record mondiale ”Beat Senza Tregua”: suonare più di duecento ore consecutive ed entrare nel “Guinness”.

Grazie al fatto di essere un jolly polistrumentista (oltre che la chitarra Trutz suona infatti anche basso e batteria) Groth poteva sostituire qualsiasi musicista che nel corso della manifestazione avrebbe avuto bisogno di un riposo o che fosse svenuto.

Il traguardo delle duecento ore viene superato, con tanto di citazione nel “Guinness”. Purtroppo l’esperienza nei “Mike Warner” dura solamente un anno.

The Black Stars in una esibizione live al mitico Piper di Viale Alemagna 6 a Milano.

 

Tutti i mali non vengono però per nuocere, infatti Trutz entra  a far parte del complesso The Black Stars con il quale nel giugno del 1966 giunge in Italia per fare da supporto in una tourneè sulla Riviera Adriatica al “Piper di Riccione a Tony Sheridan, cantante inglese che nel 1961 per la Polydor inc

The Black Stars di Trutz in cartellone nella tournée italiana dei The Who nel febbraio 1967. Locandina del concerto di Roma.

ise il 45 giri “My Bonnie” / “The Saint” facendosi accompagnare dai semi sconosciuti “The Beat Brothers” (… futuri Beatles!!!).

Una volta terminato l’ingaggio con Tony Sheridan, “The Black Stars” si fermeranno al “Piper” per tutta la stagione estiva 1966, dividendo il palco con Artisti del calibro de “I Giganti”, Lucio Dalla e Patrik Samson.

E dopo Riccione, serate a Torino, a Milano (al “Piper”, al “Westend” dove incontrarono Gianni Pettenati ed il “Mack Up” dove incontrarono Fausto Leali, i “Trip” e Ricky Maiocchi) ed il Capodanno festeggiato a Tripoli insieme a Ricky Gianco.

Il sound innovativo dei The Black Stars non passa inosservato e così il complesso di Trutz Groth entra in contatto con la piccola etichetta milanese Equipe di Italo Allione ed incide nel Belpaese addirittura quattro singoli nel biennio 1966-1967, in parte con canzoni in lingua inglese, ma anche con due brani cantati in italiano.

Il look del complesso era molto elegante e con degli abiti scuri, tant’è che per la copertina del singolo “Shakin’ All Over” / “Remember” per dare contrasto ai quattro musicisti sullo sfondo scuro vengono disegnate dal grafico della Equipe delle divise azzurre sgargianti.

Nel febbraio del 1967 The Black Stars hanno l’onore di comparire sul cartellone degli artisti che aprono la tourneè italiana dei The Who con I New Dada, Patty Pravo, Patrick Samson e The Primitives (23 febbraio Torino Palazzetto Dello Sport Parco Ruffini, due shows; 24 febbraio Bologna Palazzetto dello Sport, due shows, 25 febbraio Milano Palalido uno show, 26 febbraio Roma Piper Club e Palaeur).

In quegli anni i The Black Stars suonano  al “Piper” di Milano in cartellone con Artisti del calibro di : Gene Pitney, Procol Harum, Spencer Davis Group e Chris Farlowe.

Al termine dello stesso anno tre membri dei Black Stars, ovvero Chris Koning (basso), Mike Kocjian (tastiere) e Manfred Boenig (batteria) tornano in Germania mentre di Trutz Groth (voce e chitarra e front-man del gruppo)  rimane nel nostro Paese, dove pubblica un ulteriore disco a suo nome sempre per l’etichetta Equipe con una versione de “Il Volto Della Vita” (un successo di Caterina Caselli, cover in italiano di “Days Of Pearly Spencer”di David McWilliams) sul lato A e “Darlin” (cover della famosa canzone dei Beach Boys) sul lato B.

Singolo di esordio dei Kim & The Cadillacs, “Rock’ n’ Roll Medley”/”Sweet Little Sixteen”, partecipante al Festivalbar 1977.

 

A seguito dell’esperienza nei “The Black Stars” Trutz Groth entra a far parte dei Bad Boys  e nel 1976 dei Profeti: per alcuni anni Trutz deve lasciare l’amato Rock’ n’ Roll per dedicarsi a dei generi più in voga in quell’epoca nelle balere di provincia.

Per fortuna entra in contatto con Kim Brown dei Renegades e con lui fonda nella seconda metà degli Anni Settanta il gruppo genuinamente Rock’n’Roll Kim & The Cadillacs.

Nato dalle ceneri dei The Renegades, complesso britannico giunto in Italia nel 1966, la band si è contraddistinta fino alla seconda metà degli Anni Ottanta per un repertorio volutamente revival, attingendo al Rock’ n’ Roll delle origini ma con aperture anche a generi successivi, come il Twist (“Non Stop Twist” del 1982, medley basato su grandi successi degli anni precedenti: “Let’s Twist Again” / “Twist And Shout” / “Baby Elephant Walk” / “Twistin’ The Night Away”) oppure il Country.

Kim & The Cadillacs 8° classificati al Festival di Sanremo 1979 con il brano “C’ Era Un’ Atmosfera”

 

Il nome Kim & The Cadillacs deriva da Kim Brown (cantante dei Renegades, 1945-2011) e da uno dei più grandi successi degli stessi The Renegades: “Cadillac” del 1965.

La scelta di basare il repertorio sul revival del Rock’ n’ Roll delle origini fu presa dai due ex Renegades Kim Brown e Mick Webley insieme a Trutz Groth.

Nel corso dei dieci anni di attività (1976 – 1986) il complesso registra dieci album contenenti non solo cover di brani celebri del Rock and Roll delle origini ma anche brani originali composti, oltre che da Brown, anche da Trutz Groth, Mick “Neek” Webley e Graham “Jock” Johnson.

I dischi vengono promossi con partecipazioni a numerose trasmissioni televisive (su tutte il complesso registra diverse apparizioni al “Drive In”, storica trasmissione domenicale di Italia Uno, così come del resto la canzone “Jerry And The Pipkins” composta dallo stesso Trutz venne utilizzata per la trasmissione “Orecchiocchio” di RAITRE.

Partecipano a “Domenica In”, “Maurizio Costanzo Show” ed a trasmissioni condotte da Raffaella Carrà, Claudio Cecchetto, Pippo Baudo, Renzo Arbore, Gianni Morandi ecc.) e con articoli su giornali e rotocalchi.

Il complesso compare regolarmente nelle classifiche di vendita dei singoli (su tutti “Rock’ n’ Roll Meddley” del 1976), tiene numerosi concerti in tutta Italia oltre che partecipare a numerosi concorsi canori:

Festivalbar 1977: con la canzone “Rock’ n’ Roll Meddley”;

Festival di Sanremo 1979: ottavi classificati con il brano “C’Era Un ‘Atmosfera

Festivalbar 1984: con la canzone “Medley

Azzurro 1985: con la canzone “Medley

Festivalbar 1986: l’addio al grande pubblico ironicamente dalla sezione “Giovani” della manifestazione con la canzone “Take Your Time”, quinta classificata.

 

Ultimo singolo di Kim & The Cadillacs: “Take Your Time” pubblicato nel 1986, partecipa alla sezione giovani del Festivalbar classificandosi quinta.

Nel corso degli Anni Duemila Kim Brown, Trutz Groth, Gram Johnson e Ian Mallet ripropongono con grande successo il progetto The Renegades riscuotendo grandissimi consensi soprattutto nei paesi del Nord Europa.

Le divise da soldati nordisti della Guerra Civile di Secessione Americana che tanto avevano portato fortuna ai Renegades nella seconda metà degli Anni Sessanta continuano ad andare in scena fino alla prematura scomparsa di Kim Brown avvenuta l’11 ottobre 2011.

Trutz Viking Groth, “Ambasciatore del country e missionario del rock’n’roll”, risiede ora in Lombardia e nel corso degli anni continua a proporre il suo repertorio in uno spettacolo sempre elettrizzante: il suo carisma, la sua simpatia,la sua chitarra e la sua voce potente e caratteristica danno origine ad uno show coinvolgente e trascinante che invita al canto ed al ballo il Suo fedele pubblico.

Il suo spirito ed entusiasmo negli anni è rimasto intatto ed immutato a quello che già manifestava negli spettacoli ad Amburgo allo Star Club, tant’ è vero che ancora oggi Trutz continua a collaborare con giovani band che fanno del Beat e del Rock’ n’ Roll il loro credo e fonte di ispirazione.

Lo dimostra la collaborazione nata nel 2015 con i trentini The Indigo Devils (vincitori del premio Global Label di Sanremo Rock 2017) che ha portato, oltre alle esibizioni live in accoppiata,anche alla partecipazione di Trutz con la sua canzone del 1978 “Rock ‘n’ Roll Lullaby” all’album “Devils In Disguise” della Rock’ n’ Roll band trentina.

I Beat Circus hanno conosciuto Trutz nei dietro le quinte e nei camerini del Palaruffini di Torino in occasione del “Torino Beat La Finale evento organizzato da Toni Campa e Luciana De Biase il 29 novembre 2016.

Da un semplice scambio di numeri di telefono… circa due mesi dopo, il 4 febbraio 2017,Trutz si è presentato senza preavviso tra il pubblico ad un concerto dei Beat Circus tenutosi a Pontevico (BS).

A fine concerto Trutz è salito sul palco con i Beat Circus…. dalle due canzoni eseguite (“I Saw Her Standing There” e “Roll Over Beethoven”) e dall’adrenalina che hanno generato… è nata la voglia reciproca di suonare nuovamente insieme e divertirsi… e così il sogno si concretizzerà a Cuneo in giugno …

 

 

 

DISCOGRAFIA TRUTZ VIKING GROTH

 

SINGOLI:

The Black Stars: “Shakin’ All Over” / “Remember” (Equipe EQ 0106) 1966

The Black Stars: “Scrivo Sui Muri” / “Ci Fermiamo Due Minuti” (Equipe EQ 0107) 1966

The Black Stars: “Lonely Girl” / “Don’t Flight It” (Equipe EQ 0109) 1966

The Black Stars: “Remember” / “Scrivo Sui Muri” (Equipe EQ 0113) 1967

Viking Groth: “Il Volto Della Vita” / “Darlin’” (Equipe EQ 0118) 1968

Rubi Strubi: “E Allora Vai” / “Mani Stanche” (Decca c 17012) 1970

Robert Porridge (Pseudonimo di Trutz): “Harmony” / The Body” (Victory Records, VY 057 ) 1973

  “Wonderful” / “Rockin’ Around” (Ariston, ) 1973

Kim & The Cadillacs: “Rock’ n’ Roll Meddley” / “Sweet Little Sixteen” (Ariston, AR/00805) 1977

Kim & The Cadillacs: “Gerry & The Pipkins” / “Sha La La” (Ariston, AR/00829) 1979

Kim & The Cadillacs: “C’Era Un’ Atmosfera” / “King Kong Blues” (Ariston, AR/00846) 1979

Kim & The Cadillacs: “Stop” / “I Got A Feeling” (Ariston, AR/00869) 1979

Kim & The Cadillacs: “I’M Blue” / “Jenny B. Badde” (Ariston, AR/00899) 1980

Kim & The Cadillacs: “Boogie” / “I Wanna Do The R’n’R” (Ariston, AR/00932) 1982

Kim & The Cadillacs: “No Stop Twist (Part 1)” / “I Love You Babe” (Ariston, AR/00924) 1982

Kim & The Cadillacs: “Take Your Time” / “Little Devil” (Fonit Cetra, SP1844) 1986

N.B. esiste nella discografia dei Black Star un altro 45 giri edito in Germania “Ich Frag’ Dich Noch Einmal” / “My Poor Heart Cries” (Ariola,18 388 AT) nel 1965, ma questa pubblicazione fu registrata da una formazione del complesso antecedente all’ingresso di Trutz Groth. Il lato A del singolo conteneva la versione tedesca di “The Last Time” dei Rolling Stones.

 

ALBUM

“The Progressives” (“Black Devils”): “Beat Beat Beat” (Il complesso di Trutz è presente con: “She Said Yeah”, “Matchbox”, “Hurtin’ Inside”, “I Ain’t Got You”) compilation 1964

Labyrinthus: “Labyrinthus” (Philips, 6641782) (Rock Opera, Trutz appare con: “Faticare”, “Turnaround”, “Success”) 1977

Kim & The Cadillacs: “Rock’ n’ Roll” (Ariston, AR/LP/12323) 1977

Kim & The Cadillacs: “Kim & The Cadillacs” (Ariston, AR/LP/12343) 1978

Kim & The Cadillacs: “Rock’ N’ Rollers” (Ariston Music, AR/LP/12357) 1979

Kim & The Cadillacs: “Rock Bottom” (Ariston Music, AR/LP/12379) 1980

Kim & The Cadillacs: “Cadillac’s Corn” (Ariston Music, AR LP/12393) 1981

Kim & The Cadillacs: “Boogie” (Ariston, AR LP 12399) 1982

Kim & The Cadillacs: “Cadillacs Eldorado Dance” (Ariston Music, ARLP/12396) 1982

Kim & The Cadillacs: “Size 50” (Ariston Music,ARLP 12412) 1984

Kim & The Cadillacs: “On The Rocks” (Ariston, TAR/LP/12421) 1985

Kim & The Cadillacs: “1986” (Fonit Cetra, TLPX 157) 1986

 

CD

(Trutz Viking Groth, Graham Johnson, Bruno Tibaldi): “Line Dance – Rock’ n’ Country By Black Jack” (Studio Lead s.r.l.) 2011

 

4 febbraio 2017: al Pub Barbagianni di Pontevico (BS) Trutz si presenta senza preavviso tra il pubblico del concerto dei Beat Circus. A fine esibizione parte una jam session che cattura i cinque musicisti ed il pubblico bresciano.

Di seguito il video di uno dei due brani eseguiti da Trutz con la Band cuneese: il classico dei BeatlesI Saw Her Standing There“, composta da McCartney – Lennon e brano di apertura di “Please Please Me“, LP di esordio dei futuri “Fab Four”:

 

Bibliografia:

Festival Di Sanremo Almanacco Illustrato Della Canzone Italiana“, Anselmi E., 2009, Ed.Panini, Modena ;

wikipedia.it ;

www.misicaememoria.com ;

www.discogs.com ;

Si ringraziano Trutz Viking Groth e Graziella per le informazioni ed il materiale fornito per redarre l’articolo.