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13 marzo 1969: a San Antonio (Texas) prima nazionale di “Charro!” 29° film di Elvis Presley

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13 MARZO 1969: A SAN ANTONIO (TEXAS) PRIMA NAZIONALE DI “CHARRO!” 29° FILM DI ELVIS PRESLEY

CHARRO! ELVIS PRESLEY - THE BEAT CIRCUS CUNEO

Il 13 marzo 1969 a San Antonio,  capoluogo della Contea di Bexar, nello stato del Texas, avvenne la prima nazionale del 29° film di Elvis Presley. Ecco tutte le informazioni a riguardo di questo film.

CREDITI

Produzione: Charles Marquis Warren

Produttore esecutivo: Harry A. Caplan

Produttore associato: DinkTempleton

Regia: Charles Marquis Warren

Sceneggiatura: Charles Marquis Warren basandosi su una storia di Frederic Louis Fox

Fotografia: Ellsworth Fredericks

Effetti speciali: George (Bud) Thompson, Woodrow Ward, Robert Beck

Scenografia: James Sullivan

Assistente regia: DinkTempleton

Costumi: Bob Fuca e Villet B. Martin

Trucco: William Reynolds e Gene Barlett

Arredamento: Charles Thompson

Musica: Hugo Montenegro

Autori Canzoni: Davis/Strange, Owens

Supervisione montaggio: Al Clark

Consulente Tecnico. Colonel Tom Parker

DATI TECNICI

Distribuzione: National General Pictures

Titolo di lavorazione: “Jack Valentine”, “ Johnny Hang” e “Come Hell Come Sundown”.

Durata: 98 minuti

Formato: Technicolor, Panavision

Periodo di lavorazione:  22 giugno  1968 –  agosto 1968

Studio: MGM, Culver City (California)

Esterni:  Apache Junction  e  Apacheland Movie Ranch  in Arizona.

Colonna Sonora: registrata al Samuel Goldwyn Studio, Hollywood, 15 ottobre 1968

Titoli canzoni: “Charro” e “Let’s Forget About The Stars” (Non utilizzata)

Prima Nazionale: 13 marzo 1969 a San Antonio

Distribuzione Nazionale: 13 marzo 1969

CAST

Di seguito gli interpreti ed i personaggi del Film:

Elvis Presley: Jass Wade;

Ina Balin : Tracey Winters;

Victor French: Vince Hackett;

Solomon Sturges: Billy Roy Hackett;

Barbara Werle: Sara Ramsey;

Lynn kellogg: Marcie;

Paul Brinegar: Opie Keetch;

Harry Landers: Heff;

Tony Young: Tenente Rivera;

James Almanzar: Sheriff  Dan Ramsey;

Charles H. Gray: Mody,

John Pickard: Jerome Selby;

Garry Walberg: Martin Tilford;

Duane Grey: Gabe;

Rodd Redwing: Lige;

J. Edward McKinley: Henry Carter;

Robert Luster: Will Joslyn;

Chista Lang: Christa;

Robert Karnes: Barman (Harvey);

Charlie Hodge: Peone Messicano.

Ina Balin (12/11/1937 Brooklyn – 20/06/1990 New Haven): attrice che verso la metà degli anni ’60 ebbe il culmine della propria carriera con la partecipazione nella commedia  “Jerry 8 ¾” (1964) interpretato e diretto da Jerry Lewis  e nel ruolo di Marta di Betania nel kolossal religioso “La Più Grande Storia Mai Raccontata”  di George Stevens del 1965. Recitò accanto a star del calibro di John Wayne, Paul Newman e Stuart Whitman.

Victor French (04/12/1934 – 15/06/1989): noto per aver preso parte ad alcune serie televisive come “La Casa Nella Prateria” e “Autostop Per Il Cielo”, sempre come comprimario di Michael Landon. La sua carriera sul grande schermo si limita invece a soli sei titoli.

Solomon Sturges: (25/06/1941, Los Angeles): figlio del famoso regista Preston Sturges, ebbe una carriera cinematografica molto limitata, con soli altri due titoli : “Strange Compulsion” del 1964 e “Matrimonio di Gruppo” del 1973.

Paul Brinegard (19/12/1917 – 27/03/1995): caratterista popolare negli U.S.A. per la partecipazione ai serial Tv “The Life And Legend Of Wyatt Earp” (1956-1958) e “Rawhide” (1959-1966), quest’ultimo con Clint Eastwood tra gli interpreti. Alcuni suoi film furono: “La Città Prigioniera” (1952), “La Bestia Umana” (1954), “lo Straniero Senza Nome” (1973) e “Maverick” (1994).

Charlie Hodge (14/12/1934, Decatur – 03/03/2006 Knoxville): chitarrista e cantante del gruppo country “Foggy River Boys”,  lavorò nello show TV di Red Foley nel 1956. Nello stesso anno incontrò e divenne amico di Elvis, con il quale fece l’addestramento a Fort Hood e tutto il servizio militare in Germania. Entrò a far parte della così detta “Memphis Mafia” (gruppo di amici ristretti e fidati di Elvis e che lavoravano per lui) e visse per diciassette anni a Graceland occupandosi soprattutto di problemi relativi agli aspetti musicali della vita di Elvis. Durante gli show degli anni ’70 era lui a porgere i foulard che Elvis distribuiva al pubblico. Oltre a questo film fece anche delle comparse in altri due film di Elvis: “Clambake” del 1967 (in Italia “Miliardario… Ma Bagnino” del 1968) e “Speedway” del 1968 (in Italia “A Tutto Gas” del 1968).

TRAMA

Jess Wade(Elvis), soprannominato Charro, a seguito di un messaggio di aiuto inviatogli dalla sua ex fidanzata Tracey giunge in un piccolo paese messicano sul confine con gli U.S.A. . Ma una volta raggiunto il piccolo paese si accorge che ad attenderlo non c’è la donna ma bensì Vince Hackett, il suo vecchio compagno di scorrerie, suo fratello Billy Roy ed alcuni banditi facenti parte della sua ex banda. Raggiunto il resto della banda di banditi accampati fuori paese in mezzo alle montagne, Vince gli spiega di essere riuscito a rubare lo storico e famoso “cannone della vittoria”, l’arma che fu utilizzata a sparare l’ultimo colpo contro Massimiliano d’Austria sancendo così la liberazione del Messico, al fine di chiedere un lauto riscatto al governo messicano. Il suo diabolico piano ha previsto anche di depistare i suoi ricercatori messicani, mettendo in circolo un falso avviso di taglia nel quale Charro viene indicato come un membro della banda responsabile del furto del prezioso cannone, facilmente riconoscibile da una brutta ferita da arma da fuoco presente sul suo collo. Per rendere veritiero l’avviso di taglia Vince procura con un ferro rovente una ferita sul collo di Charro e lo abbandona al suo destino, offrendosi comunque di perdonarlo per il suo tradimento. Ripresosi dallo shock e dal tremendo dolore causato dalla ferita, Charro abbandona Vince e la sua banda e, dopo aver catturato e domato un cavallo selvaggio, riesce a varcare il confine messicano ed a raggiungere Rio Seco, dove incontra il suo amico Dan Ramsey,lo sceriffo del paese,  il quale, pur essendo a conoscenza dell’avviso di cattura che pende sulla testa di Charro, crede nell’innocenza dell’ex fuorilegge della banda di Vince Hackett e gli dà il benvenuto. Nel piccolo paese americano, dopo un anno dalla sua separazione,Charro incontra anche Tracey con la quale cerca una riappacificazione che però al momento è di difficile realizzazione. Nel saloon di proprietà della donna Charro ha uno scontro con Billy Roy, giunto nel frattempo in paese per divertirsi, il quale pur avendo la peggio nello scontro armato riesce a ferire lo sceriffo. Curato, ma impossibilitato di svolgere la propria funzione, lo sceriffo nomina Charro suo vice. Portato Billy Roy in prigione, Charro attende le mosse di Vince, fratello molto premuroso nei confronti dello squinternato Billy Roy. La mattina seguente ai tafferugli nel saloon ed all’investitura di Charro a vice sceriffo, Vince, accampato con il resto della banda di fuorilegge sulle montagne sovrastanti  Rio Seco, accorgendosi dell’assenza dello strampalato fratello, si reca in paese per cercarlo. I due ex compagni di scorrerie si incontrano e Vince dà tempo a Charro fino al tramonto per liberare Billy Roy. Ma proprio in quel momento giunge nel paese una pattuglia di soldati messicani alla ricerca del famoso cannone e del bandito che lo ha rubato. Per evitare di essere riconosciuto Charro minaccia di uccidere Billy Roy per obbligare Vince a portare su una falsa pista i militari, cosa che Hackett riesce a fare conducendo i soldati verso un agguato nel quale la sua banda di banditi stermina la pattuglia con due colpi di cannone. Al tramonto Vince incontra nuovamente Charro per trattare la liberazione del fratello, mentre la sua banda di delinquenti inizia a bombardare con il cannone il piccolo centro abitato. Durante il cannoneggiamento un colpo  centra  la casa dello sceriffo il quale rimane ucciso, a questo punto la moglie rimasta vedova sconvolta dell’evento denuncia Charro e denuncia Charro ai compaesani come complice della banda mostrando alla popolazione l’avviso di taglia  che lo riguarda, e che lo sceriffo non aveva esposto. Per evitare ulteriori danni e vittime i paesani richiedono la liberazione di Billy Roy e di rimandarlo dal fratello, ma Charro si oppone a questa soluzione e, preso con se il prigioniero, si allontana dal paese. Nel corso della notte Vice continua il cannoneggiamento del paese, quando ad un certo punto si sente chiamare dal fratello, che Charro a portato vicino all’accampamento dei fuorilegge, legandolo ad un piccolo albero e che ora tiene sotto tiro. Visto il fratello in pericolo Vince Vince cerca di trattare con Charro la sua liberazione ma improvvisamente si scatena una sparatoria in seguito alla quale il cannone rotola giù per un pendio investendo a morte Billy Roy. Abbandonato dai suoi banditi e distrutto dal dolore per la morte del fratello, Vince si arrende a Charro. Il giorno seguente, una volta ristabilita la pace nel paese e riconquistata la fiducia di Tracey e della popolazione di Rio Seco, Charro parte per portare Vince, che dovrà discolparlo, ed il cannone in Messico, promettendo a Tracey che si ricongiungeranno una volta risolta tutta la questione con il governo messicano.

COLONNA SONORA

Per il film Elvis incise solamente due canzoni, di cui una soltanto una fu utilizzata nella pellicola, nei titoli di testa.

Le due canzoni furono completate nel corso di un’ unica seduta di registrazione il 15 ottobre 1968 presso il Samuel Goldwyn Studio di Hollywood, California e sono le seguenti:

1)- “Charro!” (Billy Strange – Mac Davis);

2)- “Let’s Forget About The Stars” (A.L. Owens) .

La canzone dei titoli di testa “Charro” fu pubblicata il 25 febbraio 1969 come lato B del singolo “Memories”/”Charro!” (RCA 47-9731), un 45 giri (massima posizione raggiunta nella classifica settimanale Billboard Hot 100: 35°)che aveva la duplice funzione di promuovere il film,di prossima uscita nelle sale cinematografiche americane,e la vendita del trentaquattresimo album della discografia ufficiale di Elvis pubblicato il 22 novembre 1968, “Elvis (NBC-TV Special)” (RCA Victor Records Mono LPM 4088), colonna sonora del famoso special televisivo “The ‘68 Comeback Special” trasmesso dalla NBC television il 3 dicembre 1968 e che avrebbe sancito il trionfale ritorno di Elvis sul piccolo schermo e nelle classifiche di vendita degli album (il long playing raggiunse la posizione n° 8 della classifica di Billboard 200) dopo un’assenza di sette anni nel corso dei quali l’artista di Memphis si era dedicato quasi esclusivamente alla realizzazione di film e delle rispettive colonne sonore, fatta eccezione per alcuni album “non hollywoodiani”.

La seconda canzone incisa, “Let’s Forget About The Stars”,non venne invece utilizzata per il film, e fu pubblicata nell’album “Let’s Be Friends”, il trentasettesimo album ufficiale della discografia di Elvis, pubblicato nell’aprile del 1970, come RCA Camden Records CAS 2408, il secondo “Budget Album” (album della serie economica della RCA) della discografia di Elvis. Raggiunse la posizione numero 105 nella classifica di vendita degli album Billboard 200:raccolta di nove  canzoni estrapolate dalle colonne sonore dei film di Elvis si rivelò essere un album del tutto fuori luogo nel momento in cui venne pubblicato, un mero tentativo di sfruttamento commerciale da parte del Colonnello Parker delle canzoni dei film del suo assistito, in un momento in cui Elvis era impegnato in tourneé trionfali per gli U.S.A. che nulla avevano a che vedere con la track list dell’album.

Ecco i musicisti che parteciparono alla seduta di registrazione delle due canzoni:

Elvis Presley: Voce

Sue Allen, Sally Stevens, Allan Capps, Loren Faber, Ronald Hicklin, Ian Freebaim Smith, Robert Zwim: Cori;

Howard Roberts, Tommy Tedesco, Ralph Grasso: Chitarre;

Don Randi: Pianoforte;

Max Bennett, Ray Brown: Basso;

Cubby O’Brien: Batteria;

Emil Radocchia : Percussioni;

Musicisti non accreditati: Fiati.

La sessione di registrazione fu condotta da Hugo Montenegro, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra statunitense noto all’epoca soprattutto per aver portato al successo (seconda posizione nella classifica settimanale di Billboard del 1968) il famoso tema composto da Ennio Morricone  per la colonna sonora del film western cult del 1966  “Il Buono, Il Brutto e Il Cattivo”diretto da Sergio Leone ed interpretato da Clint Eastwood, Eli Wallach e Lee Van Cleef.

Hugo Mario Montenegro (02/09/1925, New York – 06/02/1981 New York) fu l’autore delle musiche del film. Montenegro si dedicò all’elettronica, e le sue opere furono di grande influenza per le future generazioni di musicisti di quel tipo di musica. Diede una svolta retro/futuristica grazie all’uso del sintetizzatore Moog, e aiutò ad accrescerne la popolarità.

AUTORI DELLE CANZONI

Mac Davis (21/02/1942, Lubbock, Texas) scrisse per Elvis in coppia con Billy Strange, altri due  storici brani: “Memories” e “A Little Less Conversation”. Furono invece tutta farina del suo sacco le celeberrima  “In The Ghetto”e “Don’t Cry Daddy” interpretate da Elvis nel 1969.

Billy Strange (29/09/1930 Long Beach, California – 22/02/2012) chitarrista session man (vantò collaborazioni con Beach Boys, Nancy Sinatra, The Ventures, The Everly Brothers, Wanda Jackson ecc.) ed arrangiatore (suo il celebre arrangiamento di “These Boots Are Made For Walking” per Nancy Sinatra), compose le musiche per due film di Elvis: “Live a Little, Love A Little” (1968, inedito in Italia) e “The Trouble With Girls” (1969, in Italia“Guai Con Le Ragazze”) oltre a molte canzoni  di cui si ricorda, fra tutte,“Limbo Rock” incisa nel 1961 da The Camps in una versione strumentale e nel 1962 dal Re del Twist Chubby Checker.

Arthur Leo Owens ( 28/11/1930 Waco, Texas – 04/10/1999 Nashville Tennessee): conosciuto come A.L. “Doodle” Owens fu un cantante e compositore country, in collaborazione con Dallas Frazier compose “Wearin’ ThatLoved-On Look” e  “True Love Travels On A Grevel Road” incise da Elvis ed inserite nell’album“From Elvis In Memphis” pubblicato il 17 giugno 1969 su RCA VictorLSP-4155.

CURIOSITA’

Il ruolo di Jass Wade fu inizialmente proposto dalla produzione a Clint Eastwood, che rifiutò la parte. A questo punto il ruolo fu offerto ad Elvis, che dopo aver letto attentamente il copione, accettò di buon grado di interpretare la parte offertogli: si trattava di un ruolo drammatico ed inoltre, per la prima volta nella sua carriera cinematografica, non avrebbe dovuto interpretare canzoni durante lo svolgimento della trama.

Il 22 giugno 1968, giorno in cui ebbe inizio la lavorazione del film, Elvis rimase inizialmente perplesso e successivamente deluso, poiché rileggendo il copione si rese conto che c’erano state sostanziali variazioni rispetto alla versione che gli era stata presentata mesi prima: la maggior parte di scene violente e con nudità previste erano infatti state eliminate senza prendere minimamente in considerazione il suo parere.

Si tratta dell’unico film a soggetto della produzione Hollywoodiana di Elvis (31 film a partire dal 1956 fino al 1969, a cui si devono aggiungere i due film-documentario: “Elvis: That’s the Way It Is” del 1970 e “Elvis On Tour” del 1972) in cui non ci sono esibizioni canore di Presley, fatta ovviamente eccezione per il brano interpretato nei titoli di testa.

Questo film fa parte del trittico “western” della produzione cinematografica di Elvis. Gli altri due film riconducibili al filone western interpretati da Presley sono:

Love Me Tender” (in Italia “Fratelli Rivali” del 1956) diretto da Robert D. Webb, si tratta del debutto cinematografico di Elvis, dove non interpreta il ruolo del personaggio principale, tant’è vero che il suo personaggio muore prima della fine del film. In questa pellicola, nonostante l’ambientazione e la drammaticità della trama,Elvis interpreta quattro canzoni di cui è accreditato anche come autore con Vera Matson (“Love Me Tender”, “Let Me”, “Poor Boy” e “We’re Gonna Move”);

Flaming Star” (in Italia “Stella di Fuoco” del 1960) diretto da Don Siegel, uno dei migliori film interpretati da Presley. In questapellicola, oltre ai titoli di testa “Flaming Star”, Elvis è impegnato in un solo numero musicale, ovvero “A Cane And A High Starched Collar”.

Non propriamente un film western a tutti gli effetti, piuttosto una commedia western con ambientazione moderna, è da considerarsi il film “Stay Away, Joe” del 1968 (tutt’ora inedito in Italia) diretto da Peter Tewksbury.  Il campione di rodeo impersonato da Elvis in questo curioso film interpreta quattro canzoni (“Stay Away”, “Stay Away, Joe”, “All I Needed Was the Rain” e “Dominick“).

Il film nel periodo di programmazione incassò 1 milione e 500.000 dollari.

Fu l’unico film nel quale Elvis apparve barbuto. Un altro cambio di look del tutto inusuale per Elvis lo si può osservare nel film “Kissin Cousin” del 1964 (in Italia “Il Monte Di Venere”, 1965) diretto da Gene Nelson, nel quale Elvis interpreta il doppio ruolo dei cugini Jose Morgan, tenente dell’aviazione americana, e Jodie Tatum, burbero boscaiolo biondo.

All’epoca della programmazione in Italia, primi mesi del 1971, aveva avuto un grande successo il film “Un Uomo Chiamato Cavallo” (“A Man Called Horse”, film americano diretto nel 1970 da Elliot Silverstein), pertanto i distributori pensarono bene di cavalcare l’onda con un titolo molto simile, cosa che del resto avvenne anche per altri western dello stesso periodo (es. “Un Uomo Chiamato Apocalisse Joe”, “Un Uomo Chiamato Volpe Bianca”, “Un Uomo Chiamato Dakota ecc. …).

Il regista Charles Marquis Warren (16/12/1912 – 11/08/1990) è noto soprattutto per essere stato il creatore e il produttore esecutivo di noti serial televisivi tra i quali “Gunsmoke”, “Rawhide” (1959-1966), “The Verginian” (1962-1970). Ebbe pochi fil all’attivo, tra i quali spiccano: “Little Big Horn” (1951), “Hellgate, Il Grande Inferno” (1952), “La Faccia Insanguinata” (1953), “Contrabbando A Tangeri” (1954), “I Sette Ribelli” (1955) e “La Banda Della Frusta Nera” (1956).

RECENSIONI

Il film non ha distinzioni drammatiche” (Film-TV Daily).

Uno sforzo minore. Elvis bighellona in un ruolo tedioso che avrebbe fatto arrabbiare ogni serio attore” (Variety)

Il film non si stacca dall’abusato clichè del western di tutto riposo e possiede un solo brano di vivo risalto, la cattura di un cavallo selvaggio” (Corriere della Sera, 13 febbraio 1971).

Girato nel luglio –agosto 1968 il film si inserisce chiaramente sulla traccia degli “Spaghetti Western” di Sergio Leone e compagni, presentandosi con un più sobrio feeling americano e con molta meno violenza. Chiaramente ispirato al classico Clint Eastwood di quei film, Elvis appare alquanto appannato e poco incisivo.

La pellicola con una sola canzone inserita nei titoli di testa, vuole prendere nettamente le distanze da quanto prodotto in precedenza dal cantante, il quale aveva da poco registrato lo spettacolare rientro televisivo che verrà trasmesso nel dicembre 1968 e che segnerà la ripresa della sua carriera. Vista la nuova strada intrapresa con la musica, sembrava fosse il momento buono per dedicarsi a qualcosa di completamente diverso anche nel cinema ma il risultato della pellicola non fu proprio secondo le aspettative, e molta responsabilità di ciò venne addossata principalmente al regista”. (Augusto Morini, 1999).

Di seguito alcune immagini del lungometraggio con il sottofondo dell’unico contributo musicale di Elvis al suo ventinovesimo film:

 

BIBLIOGRAFIA:

Manuali Rock Elvis Presley”, Livio Monari, 1992, Arcana Editrice Srl, Milano;

Pazzo Per Le Donne. Tutto Il Cinema Di Elvis Presley”, Augusto Morini, 1999, Grafica Santhiatese, Vicenza;

Elvis Amore Senza Freni”, Peter Guralnick, 2004, Baldini Castoldi Dalai Editore S.p.A., Milano.

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