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18 marzo 1945 : nasce Bobby Solo.

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18 MARZO 1945 : NASCE BOBBY SOLO

18-03-1945 BOBBY SOLO - THE BEAT CIRCUS CUNEO

Roberto Satti nasce  a Roma, il 18 marzo 1945. Da adolescente si trasferisce a Verona dove già vive la sorella maggiore, sposata ad un militare americano al servizio della SETAF, le forze armate americane del Sud Europa. Roberto – che fin da bambino è fortemente attratto dalla musica – grazie al cognato ha l’occasione di frequentare l’ambiente militare americano e conoscere meglio la musica d’oltre oceano, in particolare il County ed il Rock And Roll. Sa già suonare un po’ la chitarra e ha una bella voce, così viene spesso invitato ad esibirsi sia alle feste in casa di amici, sia per i colleghi del cognato, ma la decisione di intraprendere la carriera artistica nasce dopo aver visto il film “Il Delinquente Del Rock’ N ‘ Roll “ (Jailhouse Rock, 1957) con Elvis Presley. The King diventa il suo modello di riferimento, sia per lo stile vocale che per il genere musicale al quale ispirarsi nello scrivere le prime canzoni. Nella primavera del 1963 Roberto accompagna l’amica Stelvia Ciani, anch’essa aspirante cantante, ad un provino per la Ricordi a Milano. Terminato il provino dell’amica ci prova anche lui e il produttore Vincenzo Micocci, sempre alla ricerca di nuovi talenti,  gli propone subito un contratto discografico. Roberto Satti diventa così Bobby Solo con la pubblicazione del suo primo disco “Ora Che Sei Già Una Donna” / “Valeria”. (Dischi Ricordi,  SRL 10330).

L’origine del nome d’arte è molto curiosa. I funzionari della Ricordi, optarono per uno pseudonimo internazionale da affidare a Roberto e la scelta di Bobby fu immediata. Quando al giovane cantante venne proposto il nome Bobby, la reazione fu immediata : “Come?!? Solo  Bobby?” . Da qui la scelta del nome che accompagnerà Roberto nel corso della sua pluridecennale carriera.

L’anno successivo partecipa al Festival di Sanremo cantando in coppia con Frankie Laine il brano “Una Lacrima Sul Viso”, canzone con il testo di Mogol e la musica di Bobby Solo che però non la firma, non essendo ancora iscritto alla SIAE, lasciando quindi la firma a Lunero (pseudonimo di Iller Pattaccini); durante il Festival Bobby Solo ha un improvviso abbassamento di voce che gli impedisce di cantare in diretta: canta quindi in playback ,uno dei primi casi, in un Festival in cui in quegli anni era assolutamente vietato. (Come disse Bobby negli anni successivi non fu un abbassamento di voce causato da laringite, bensì da un attacco di … “fifite acuta!!!”).

Questo gli impedisce probabilmente la vittoria a Sanremo , andata all’ esordiente Gigliola Cinquetti con “Non Ho L’ Età”, ma “Una Lacrima Sul Viso” diventa un successo. Secondo molti quell’ esibizione contribuisce notevolmente al successo del brano, tanto che ci furono delle voci che affermarono che fu tutta una trovata pubblicitaria per promuovere il disco e allo stesso tempo avere un’incisione “perfetta”: successo che arriva non solo in Italia ma in tutta Europa (superando in vendite la versione incisa da Frankie Laine), e spinge la sua casa discografica a pubblicare il primo album del cantante romano, “Bobby Solo” (Dischi Ricordi, MRL 6040), stampato anche all’estero (di “Una Lacrima Sul Viso” si annoverano versioni dello stesso Bobby in lingua francese, spagnola, tedesca e … giapponese!!!).

Di seguito il video dell’interpretazione di “Una Lacrima Sul Viso” al Festival del 1964 di Bobby Solo:

Nello stesso anno il cantante debutta anche nel mondo del cinema con “Una Lacrima Sul Viso”, musicarello con Laura Efrikian (futura moglie di Gianni Morandi) e Nino Taranto in cui, oltre alla nota title track, interpreta altre canzoni tratte dal suo primo 33 giri (ovvero “Troppe Volte” e “Ha, Ha … Ha”). Sempre nel 1964 partecipa alla prima edizione del Festivalbar e vince la sezione Big interpretando “Credi A Me”, mentre nella sezione giovani vince con la canzone “Ciao, Ciao, Ciao”  un ragazzo triestino “emigrato” a Milano, di nome Lorenzo Pilat … (ma sarà dovere dedicare  un’ apposita sezione al PILADE nazionale!!!)

Dopo un 1964 che lo ha portato alla fama nazionale (e non solo …) si ripresenta l’anno successivo al  Festival di Sanremo con “Se Piangi, Se Ridi” in coppia con The New Christy Minstrels  (mitico gruppo folk americano del quale hanno fatto parte artisti del calibro di Barry McGuire, Kenny Rogers e Kim Carnes) e finalmente arriva la vittoria: è una specie di “risarcimento” per il mancato trionfo dell’anno precedente, e la canzone comunque ripete il successo di “Una Lacrima Sul Viso”; nello stesso anno partecipa all’ Eurofestival tenutosi a Napoli con lo stesso brano sanremese, classificandosi al quinto posto, ed ad Un Disco Per L’ Estate 1965 con “Quello Sbagliato”, canzone scritta da Alberto Testa e Flavio Carraresi, che arriva fino alla serata finale, classificandosi al sesto posto.

A questo proposito una chicca, confidataci da Bobby nel Backstage di un suo concerto: “Se Piangi, Se Ridi”, oltre ad essere interpretata ispirandosi stilisticamente alla voce di Elvis Presley, trae in realtà ispirazione proprio da una canzone di Elvis incisa l’anno precedente: “It Hurt Me” composta da  Joy Byers e Charlie Daniels e pubblicata dal Re come lato B del 45 giri “Kissin’ Cousins” (RCA Victor, 47-8307) nel gennaio del 1964 (È molto curioso l’errore commesso dalla RCA Italiana nel 1964 quando i suoi tecnici sbagliarono nel riversare la canzone sul 45 giri, facendola diventare una vera e propria versione alternativa, omettendo il coro dei Jordanaires, lasciando solo Elvis ed il pianoforte. La stessa versione fu poi ripubblicata sul 33 giri prodotto dalla RCA inglese nel 1977 “Elvis In Demand” ): Bobby fu particolarmente colpito da questa canzone di Elvis, per cui utilizzò la stessa successione di accordi per comporre la sua “Se Piangi, Se Ridi ” !!!

Di seguito la versione di Bobby Solo della canzone vincitrice della XV  edizione del Festival dei Sanremo: “Se Piangi, Se Ridi”.

Altri grandi successi di quel periodo sono “Cristina” (800.000 copie vendute), canzone scritta ancor prima della “Lacrima” ma uscita successivamente, e “La Casa del Signore”, versione italiana della Presleyana  “Crying In The Chapel”.

Nel 1966 Bobby è presente a Sanremo con “Questa volta”, in coppia con The Yardbirds, e al Cantagiro con “Per Far Piangere Un Uomo”, cover italiana di  “To Make A Big Man Cry”  di Tom Jones. Si tratta di due ottimi brani che però non vengono accolti col favore dei precedenti. Memorabile la seconda serata del Festival 1966: Mike Bongiorno presenta gli Yardbird (gruppo inglese che fa coppia a Bobby nell’ interpretazione di “Questa Volta”) come un gruppo di “capelluti”, poi li chiama “gallinacci da cortile”… In quel preciso istante la presentatrice Carla Maria Puccini sviene, ma il presentatore non da molto caso al suo malore. La Puccini, futura moglie di Romano Mussolini, spaventata e incerta, durante il viaggio in automobile da Roma a Sanremo si sarebbe chiesta come farsi ricordare dal pubblico. Lo svenimento sarebbe stato suggerito proprio in quell’ occasione dai compagni di viaggio Renzo Arbore, cui si deve il racconto dell’ aneddoto, e Gianni Boncompagni.

Il successo torna con “Non C’è Più Niente Da Fare”: pubblicata a dicembre del 1966, entra in classifica l’anno dopo, grazie al fatto di essere scelta come sigla per la serie televisiva Tutto Totò, e partecipa con successo al Cantagiro 1967; il brano sul retro, “Serenella”, è scritto da Mogol e Carlo Donida, e viene inciso anche dai Dik Dik e da Luigi Tenco (ma pubblicato solo nel 1986).

Intanto arriva dagli Stati Uniti l’ondata del Flower Power e Bobby, attento ed al passo coi tempi, lancia con grande successo la versione italiana di “San Francisco” di Scott McKenzie, alla quale fa seguire “Siesta”, presentata al Cantagiro 1968 ed “Una Granita Di Limone” cover del brano “If You Can Put That In A Bottle”  portata al successo da Peter Doyle.

 Il 1969 è l’anno della seconda trionfale vittoria a Sanremo con “Zingara”, in coppia con Iva Zanicchi.

A questo punto una nota curiosa su “Zingara”. Il brano potrebbe essere presentato al Festival da Gianni Morandi, ma il mercato è già saturo delle sue produzioni, ed i discografici ritengono opportuno farlo incidere a qualcun altro. Uno dei due autori Enrico Riccardi (l’ altro è il compaesano Tortonese Luigi Albertelli) fa parte del complesso del cantante bolognese, che in conclusione di una serata affronta un viaggio di quasi mille chilometri per collaborare in sala di incisione!!! “Zingara” era quindi destinata a Gianni Morandi e, secondo alcune voci, sembra che lo stesso Gianni abbia dato un contributo alla sua stesura quando gli fu proposto in una prima versione dai due autori, durante il servizio militare. Nell’ambiente la canzone era conosciuta fin dal Cantagiro dell’anno prima (dove Morandi era arrivato secondo con “Chimera”) e sembra che Bobby Solo, consapevole del potenziale del pezzo, fosse vissuto per mesi nel terrore che lo stesso Gianni alla fine decidesse di presentarlo al Festival.

Di seguito il video dell’interpretazione di Bobby Solo a Sanremo 1969 di “Zingara”:

Dopo un altro grande successo nell’ estate 1969 con “Domenica D’ Agosto “(Musica di Ubaldo Continiello e Testo di … Gianni Morandi!!!), comincia un periodo di oscuramento che dura per tutta la prima metà degli anni ’70. E’ l’epoca dei gruppi beat e dei cantautori “impegnati” che mettono in crisi non solo Bobby ma un po’ tutti gli artisti della sua generazione che fanno musica più spensierata e di puro intrattenimento.

Le ultime due partecipazioni a Sanremo di quel periodo , nel 1970 con “Romantico Blues” (in coppia con Gigliola Cinquetti , sesta posizione finale) e nel ’72 con “Rimpianto” (canzone composta da Riccardi-Albertelli, senza riscuotere lo stesso successo di “Zingara” di tre anni prima, tant’ è che non si classificò alla serata finale della XXII edizione del Festival ) riscuotono modesti consensi e quest’ultimo brano segna anche la fine del contratto con la Ricordi.

Nel 1975 e nel 1977 escono due album per due etichette discografiche diverse, anch’essi artisticamente validi ma di scarso successo.

Bobby decide anche di reinventarsi come discografico aprendo lo studio di registrazione Chantalain (dal nome dei suoi due figli Chantal e Alain), ma è un’esperienza di breve durata; il suo estro artistico e il suo talento lo fanno sentire molto più a suo agio davanti ai microfoni che dietro al mixer.

L’arrivo della Disco music verso la fine degli anni ’70 gli fornisce invece l’occasione di preparare il suo ritorno. Nel 1978 sottoscrive un nuovo contratto discografico con la EMI e torna alla ribalta con l’album “Duty Free” (EMI Italiana, 3C064-18315), un ampio omaggio alla musica di Elvis Presley in versione disco.

Subito dopo è la volta di “Una Lacrima Sul Viso ’78″, anch’ essa riproposta in versione disco.

Il pezzo riscuote nuovamente grande successo, soprattutto in Francia, e Bobby torna a far parlare di sé.

Dal 1981 al 1984 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo presentando con grande successo “Gelosia”, “Non Posso Perderti”, “Tu Stai” e “Ancora Ti Vorrei”.

Con quest’ultimo brano si conclude anche la collaborazione con la EMI e da quel momento Bobby diventa praticamente un artista indipendente, incidendo regolarmente e intensamente ma con diverse case discografiche.

Tra l’ 85 e l’ 87 forma con gli amici Little Tony e Rosanna Fratello il trio dei ROBOT (nome formato dalle iniziali dei loro nomi ROsanna, BObby, Tony), coi quali incide due album di grandi successi della musica leggera italiana ed internazionale.

Nel 1989 partecipa alla trasmissione televisiva “C’era una volta il Festival” e vince ancora con “Una Lacrima Sul Viso”.

Nel 2003 Bobby segna un altro grande ritorno a Sanremo in coppia con Little Tony con la canzone “Non Si Cresce Mai”, che riscuote un grande successo sia di critica che di pubblico.

Nel 2015 pubblica il suo trentasettesimo album in studio “Meravigliosa Vita“, interessante mix di reinterpretazioni dei suoi più grandi successi e di brani inediti, composti dallo stesso Bobby Solo. L’album è impreziosito dai testi di Mogol in tre canzoni, tra cui la title track Meravigliosa Vita“. L’album viene pubblicato il 18 marzo 2015 per festeggiare il 70° compleanno di Bobby.

Amato dal grande pubblico italiano (e non solo) Bobby continua ad esibirsi regolarmente con la Sua Band in spettacoli dal vivo sui palchi di tutta Italia, con frequenti Tourneé in Europa ed in altri Continenti. Partecipa regolarmente a trasmissioni televisive delle principali Emittenti Nazionali in qualità di ospite musicale.

Di seguito un tributo a Bobby Solo con la versione dei Beat Circus de “Una Granita Di Limone“, cover della canzone “If You Can Put That in a Bottle” composta da Wilbur Meshel nel 1967 ed interpretata da Peter Doyle. Bobby Solo la incise nel 1968 con testo in italiano di Ricky Gianco e Gianni Sanjust pubblicandola su 45 giri Ricordi  SRL 10505 “Una Granita Di Limone” / “Vaya Con Dios“. Il disco riscontrò un notevole successo tanto da risultare essere il 71° disco più venduto del 1968:

29 novembre 2016: nei corridoi del Palaruffini di Torino in occasione di “Torino Beat La Finale“, evento organizzato da Toni Campa e Luciana De Biase, i Beat Circus incontrano Bobby Solo e cantano con lui il ritornello di “Una Granita Di Limone“:

Bibliografia:

Festival Di Sanremo Almanacco Illustrato Della Canzone Italiana“, Anselmi E., 2009, Ed.Panini, Modena;

“1000 Canzoni Che Ci Hanno Cambiato La Vita”, Guaitamacchi E., 2009, Ed. Rizzoli, Milano;

Almanacco Del Festival Di Sanremo“, Bartoletti M., Mazzi L, 2019, Gianni Marchesini Editore, Bologna;

Bobby Solo: Cronache di Una Lacrima Sul Viso“, A cura di Salvatori D., 2020, Ed. Azzurra Music, Verona;

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