SESSANTA
un concerto per molti sorrisi
Il 12 Dicembre 2015
sarà una data storica…
Con estremo piacere abbiamo l’onore di presentare un evento finalizzato
alla raccolta fondi per finanziare il progetto “MUSICOTERAPIA”
per gli Ospiti affetti da demenza e da Alzheimer
della Residenza “Mater Amabilis Centro” di Cuneo.
Il progetto è centrato sulla Musica, che svolge in questo caso una duplice funzione: elemento centrale di uno spettacolo per la raccolta dei fondi e strumento terapico da utilizzare per la riabilitazione e l’integrazione sul piano intrapersonale ed interpersonale dei Pazienti.
L’evento si terrà sabato 12 dicembre 2015 alle or 21,15 nel suggestivo e prestigioso Teatro Toselli, gioiello ottocentesco della città di Cuneo.
La Musica degli anni ’50 e ‘ 60 sarà l’elemento principale della serata, con il coinvolgimento di Lorenzo Pilat, artista triestino di caratura internazionale, accanto a The Beat Circus, rock’n’roll beat band cuneese.
Per maggiori informazioni vi consigliamo di leggere quanto segue o di contattarci tramite la pagina contatti.
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MUSICOTERAPIA
Il Mater Amabilis Centro di Cuneo è una struttura del Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese, convenzionata con l’ASL CN1 e attualmente appaltata all’ATI Cooperativa Quadrifoglio-Proposta 80, che ha lo scopo di accogliere nel Centro Diurno Alzheimer Integrato, nel Nucleo Alzheimer Temporaneo e nei Nuclei RSA ad alta intensità con incremento persone affette da demenza di grado severo, che presentano disturbi comportamentali e/o problemi sanitari e assistenziali di elevata complessità e che possono trarre vantaggio da un intervento terapeutico psico-riabilitativo intensivo.
Tale ricovero è un momento di rilancio e rivalutazione di tutto il progetto di cura, che mira a migliorare il benessere del malato e della famiglia, attraverso una riduzione dei problemi comportamentali. L’obiettivo primario in una patologia degenerativa come la demenza è il miglioramento dei sintomi e la costruzione di nuovi equilibri (NON il ripristino della normalità).
Nell’ultimo decennio anche la demenza è stato oggetto di interesse della musicoterapia e di altri interventi che si avvalgono degli elementi sonoro-musicali. Musicoterapia è un termine che deriva dalla fusione di due concetti: da un lato la Musica e dall’altro il “prendersi cura”.
Si tratta quindi di una disciplina di carattere preventivo e terapeutico-riabilitativo che utilizza l’espressione musicale, in quanto forma di comunicazione non-verbale, come strumento per intervenire sulla sofferenza e il disagio. La musicoterapia si presenta come un mezzo privilegiato che offre al malato affetto da demenza la possibilità di utilizzare alcune facoltà ancora conservate, stimola e rafforza l’attenzione, l’interazione verbale e la prontezza, consente l’espressione dei sentimenti ed un maggiore coinvolgimento con l’ambiente circostante. Persone che non sono più capaci di parlare coerentemente, ad esempio, sono in grado di cantare abbastanza correttamente le strofe di canzoni conosciute.
Un programma di lavoro di musicoterapia con i malati di Alzheimer prevede molteplici attività musicali per assecondare le esigenze di ogni persona che frequenta un piccolo gruppo:
ognuno è una storia a sé, ha una propria storia sonoro-musicale, una propria identità musicale ed inoltre ha un canale preferenziale di accesso alla musica.
La musica verrà utilizzata come canale preferenziale per favorire:
• la socializzazione;
• la riduzione ed il controllo dei disturbi del comportamento;
• la stimolazione e la riabilitazione cognitiva.
Saranno strutturate attività musicali, tra le quali il canto di canzoni del repertorio della musica leggera e popolare, l’ascolto di brani musicali, l’associazione musica/movimento (dal rilassamento fisico, ai gesti liberi o strutturati in sequenze ritmiche, al ballo libero e alle danze popolari).
Il potere del suono, del ritmo, del timbro restituisce alla persona affetta da demenza ponti privilegiati di comunicazione e i musicisti diventano “ambasciatori di una cosa bella” che si può condividere con i malati.
Nonostante il progressivo deterioramento cognitivo causato dalla malattia di Alzheimer la persona malata conserva intatte certe abilità e competenze musicali fondamentali (intonazione, sincronia ritmica, senso della tonalità): la musica, pertanto, diventa una via di accesso privilegiata per toccare il cuore dei nostri pazienti perché rassicura, rasserena, risveglia abitudini ed emozioni sopite.
Grazie all’incasso del concerto della Rock ‘n Roll Band cuneese “The Beat Circus” insieme al cantautore triestino Lorenzo Pilat previsto per il 12 Dicembre 2015 al Teatro Toselli di Cuneo sarà possibile per la Cooperativa Quadrifoglio realizzare un progetto di animazione-riabilitazione per tutti e 50 gli ospiti del Centro Alzheimer della “Residenza Mater Amabilis Centro”, un progetto extra/ aggiuntivo al Piano di Animazione annuale previsto per gli ospiti del Centro che potranno beneficiare di un Progetto di Musicoterapia oltre alle attività educativo-riabilitative di routine.
CHI E’ LORENZO PILAT?
Lorenzo Pilat nasce a Trieste il 24 giugno 1938. Si diploma come perito elettronico coltivando la passione per la musica ed esibendosi occasionalmente in locali triestini con la sua chitarra.
1964 vince la prima edizione del FESTIVALBAR con la canzone “Ciao Ciao Ciao” cover del brano “Bye Bye Love” degli Everly Brothers.
Nello stesso anno a Milano conosce Adriano Celentano ed entra a far parte del Clan Celentano. Nel Clan Celentano in sei anni (dal 1965 al 1970) con il nome di Pilade incide 19 canzoni pubblicate in 12 singoli (dischi a 45 giri) di cui è quasi sempre autore. Partecipa per tre volte al FESTIVAL DI SANREMO come interprete (1966: “Il Ragazzo Della Via Gluck”; 1968: “Il Re D’ Inghilterra”; 1975: “Madonna D’ Amore”.) Partecipa per 23 volte al FESTIVAL DI SANREMO come autore.
Il debutto sul palco del FESTIVAL DI SANREMO avviene durante la XVI edizione della manifestazione quando interpreta con il TRIO DEL CLAN (Gino Santercole, Ico Cerutti e Pilade) “Il Ragazzo Della Via Gluck” in coppia con Adriano Celentano.
Nella stessa edizione di Sanremo compone per Caterina Caselli e Gene Pitney “Nessuno Mi Può Giudicare”, canzone che giunge al secondo posto della manifestazione.
Nel 1965 interpreta “Shenandoha” la canzone dei titoli di testa della colonna sonora del film “Shenandoah, La Valle dell’Onore” diretto da Andrew V. McLaglen con James Steward.
Nel 1967 partecipa a “La Piu’ Bella Coppia Del Mondo” musicarello diretto da Camillo Mastrocinque e che annovera nel castattori del calibro di Walter Chiari, Paola Quattrini ed Aldo Giuffrè oltre a tutti i cantanti partecipanti al Cantagiro 1967 (Adriano Celentano, Rita Pavone, I DikDik, I Camaleonti, Massimo Ranieri, Bobby Solo, I Ribelli, I Nomadi ecc…). Compone per alcuni degli interpreti più famosi della canzone italiana: Adriano Celentano, Orietta Berti, Caterina Caselli, Gigliola Cinquetti, Bobby Solo, Gianni Nazzaro, Mario Tessuto, Riccardo Del Turco, Maurizio Arceri (ex New Dada).
Nel 1970, compone per Orietta Berti “Finche La Barca Va”, terza classificata ad Un Disco Per L’ Estate.
Nel 1972 compone per Gianni Nazzaro la canzone “Quanto E’ Bella Lei”, vincitrice di Un Disco Per L’Estate.
Nel 1973 compone per Gigliola Cinquetti la canzone “Alle Porte Del Sole”, vincitrice di Canzonissima.
Nel 1974 compone per Gigliola Cinquetti “Si”, canzone che si classificherà seconda all’ Eurofestival dietro a Waterloo degli Abba.
Nel 1980 entra nel novero dei pochi musicisti italiani ad aver vinto un Grammy Haward (oscar della musica) in quanto autore della musica di “Love Me Tonight” portata al successo da Tom Jones e per aver raggiunto un milione di passaggi radiofonici.
Nella categoria musica leggera sono solamente altri due gli artisti italiani ad aver vinto la prestigiosissima statuetta. Nel 1958 Domenico Modugno con la canzone “Nel Blu Dipinto Di Blu” (Volare) vinse due Grammy nelle categorie canzone e singolo dell’anno. Nel 1996 Laura Pausini con il miglior album pop latino, “Escucha”, edizione in spagnolo di “Resta In Ascolto”. Nella categoria musica lirica si ricordano le cinque statuette vinte da Luciano Pavarotti e quelle di Cecilia Bartoli e Renata Tebaldi. Nell’ambito della musica dance, il dj reggiano Benny Benassi (nome d’arte di Marco Benassi) si è aggiudicato il premio nel 2008. Mentre nella categoria colonne sonore si ricordano le vittorie di Ennio Moricone, Riz Ortolani e Giorgio Moroder.
Per chi vuole saperne di più:
>> BIOGRAFIA APPROFONDITA
>> CANZONI COMPOSTE DA LORENZO PILAT
>> DISCOGRAFIA LORENZO PILAT (PILADE)
LA MUSICA E I BEAT CIRCUS
“The Beat Circus” è la Rock’ n’ Roll Beat Band nata a Cuneo nel marzo del 2013. La passione per la musica italiana e straniera degli anni ’50 e ’60 unisce quattro Amici di lunga data in un progetto di spettacolo e di musica che amalgama le diverse personalità dei membri del complesso offrendo uno show a 360 gradi.
Lo spirito e l’intento sono quelli di riprodurre l’atmosfera di festa e allegria che si respirava durante le esibizioni dei “Complessi” nei Dancing e nelle feste degli anni ’60: un repertorio che spazia dagli evergreen di Artisti stranieri ed italiani di quello storico periodo (Elvis Presley, Jerry Lee Lewis, Little Richard, Chuck Berry, The Beatles, Adriano Celentano, Little Tony, The Rokes, Giganti e tanti altri) a delle vere e proprie “perle” e “rarità” (canzoni di Clarence Frogman Henry, The Top Notes, The Shirelles, Clem Sacco, Bobby Solo, Gene Pitney, Don Backy e Pilade, solo per citarne alcuni) che hanno però contribuito a creare un alone di mito intorno a quegli indimenticabili anni. Passando dall’epopea del Rock’ n’ Roll Americano delle origini al Rock Italiano dei primi Urlatori, dalla British Invasion al Beat Italiano dei Capelloni, dal Twist ai famosi “lenti” che hanno fatto nascere tanti amori sulle piste da ballo, le canzoni che vengono riproposte durante lo spettacolo invitano alla danza ed al canto collettivo un pubblico eterogeneo, facendo rievocare, a chi ha trascorso la gioventù negli anni ’50 e ’60, lo spirito e la spensieratezza propri di quel periodo e facendoli (ri)scoprire ai più giovani. Il look del gruppo, con abiti che richiamano le esibizioni Live dei Beatles nel periodo della Beatlemania (biennio 1963-1964), e l’utilizzo di strumentazione vintage contribuiscono a rievocare l’atmosfera propria di un “cerimoniale ritmato” di quel periodo dando una nota di colore e contribuendo ulteriormente all’impatto scenico dello spettacolo.